logical 7 / 10 14/09/2007 12:38:55 » Rispondi ok, vale la pena vederlo, anche perchè non c'è altro. Ma lo voglilamo dire che la clonazione cinese di cose e persone sta assumendo dimensioni preoccupanti? Tony Leung alias Humphrey Bogart guida il trapasso dalla cinematografia orientale a quella planetaria, probabilmente. Ancora qualche aggiustamento e il cinema sarà assolutamente indistinguibile da un'automobile, disegnata a Detroit, montata a Canton, venduta a Berlino e chiamata magari Sorento, con un voluto errore elementare per intenerire l'acquisto. Dopo la prima ora di lacrime e mahjong, di cui effettivamente mia nonna era appassionata e non ho mai capito perché, mi sono perso nei cambi di vestito di Joan Chen misti al broncio fisso di Leung e ho pensato, tra il sonno e il delirio, di essere finito in un film di Wong Kar-Wai. Ma le riprese non avevano il glamour estremo di Doyle e il sesso manualisticamente etero poteva anche essere l'impero dei sensi 2.0 ma allora tutto era troppo corto... Del resto anche gli attori cominciano ad avere nomi propri anglosassoni e quando nel film vanno al cinema piangono davanti ai drammoni 50s con Cary Grant con e senza cappello. Il film si può vedere ma se questo per i sinologi è il meglio del meglio forse bisogna cominciare a guardare altrove, Georgia, Siria, Iran... forse l'asse del male ha qualche - estetica - novità.
martina74 08/01/2008 13:29:04 » Rispondi ottmo commento, che peraltro condivido.