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LA GIUSTA DISTANZA regia di Carlo Mazzacurati

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     7 / 10  27/10/2007 15:16:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Un buon film davvero, questo di Mazzacurati, che sembra in parte recuperare i temi affrontati nel suo bell'esordio ("Notte italiana" cfr.) quasi vent'anni dopo, trasferendoli nella campagna Padovana (d'adozione?).
Il regista si riconferma, pur se tra alti e bassi, un autore solido, capace come pochi altri di raccontare la provincia italiana in ogni suo aspetto, tra modernità e tradizione.
L'intreccio del film ricorda vagamente "Nebbia e cenere" di Eraldo Baldini, ma a tratti sfuma in un'ottica Felliniana stile Amarcord (volutamente citato nell'immagine di un ex insegnante uscita di senno seduta su un battello tra lo stupore dei paesani).
Un'altro twin peaks all'italiana, che richiama il cinema di genere improntando però un'invettiva sociale à la Loach davvero insostenibile (cfr. il tunisino accusato ingiustamente, anche dal suo stesso avvocato - l'ipocrisia del villaggio).
Peccato soltanto che questa vena sociale sia smussata da un certo manierismo e da una forzatura poetica che scoraggia proprio la sua invettiva.

Notevoli comunque le interpretazioni di Valentina Codevini e del giovane "giornalista in erba" (bel personaggio, non trovate?). Lei, in particolare, una sorta di Laura Morante con vent'anni di meno, ha un volto che fa ben sperare per il futuro. Ottima anche la prova di Battiston.

Un film blandamente "rurale" e a tratti duro, plasmato dalla "miseria mentale" di chi vuole crearsi i nemici fuori dalla propria area di appartenenza (ecco cos'è cambiato rispetto ai tempi di Notte Italiana) e dal campanilismo corrente
viagem  29/10/2007 10:19:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Bel commento, anche se io darò un punto in più perchè non ho riscontrato particolari difetti: secondo me il lato poetico di quelle lande è parte della questione. Mazzacurati è riuscito a raccontare la vita nella campagna del nord-est senza ricorrere a stereotipi di sorta.