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IL VANGELO SECONDO MATTEO regia di Pier Paolo Pasolini

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Terry Malloy     10 / 10  15/11/2006 14:19:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
considero questo capolavoro il maggior contributo teologico alla storia del cinema, infatti mentre altri registi e film (vedi Zeffirelli e co) approcciano la vita di Cristo in modo esteriore e prolisso, Pasolini dà una visione interiore, sua seppur fedelissima al Vangelo (addirittura nel Padre Nostro rispetta il testo greco invece che quello della CEI) non dilungandosi nei dialoghi sempre semplici ed esplicativi, ma lasciando tutto all'espressività dei volti e alla drammaticità della musica e delle scene in sè. basilare è la scelta delle colonne sonore: varie, adattissime e intense, Pasolini dimostra di avere un' ottima conoscenza della musica e anche un gran gusto, infatti con la messa in Si- di Bach si raggiunge in alcune sequenze una tale Pathos e un tale coinvolgimemto da pelle d'oca. anche le altre sono scelte oculatamente: spazia da Mozart a Prokofiev, ci inserisce del Country e della musica iraniana...tutto perfetto e stupendo.
azzeccata la scelta del personaggio interpretante Cristo: infatti è diverso dal Clichè che è stato avviato da Powell (Gesù di Nazaret) e Kim Rossi Stuart (I giardini dell'Eden) cioè di un Gesù belloccio, con i capelloni alla Hippie e sostanzialmente finto, quello di Pasolini è abbastanza diverso: capelli corti, una conformazione facciale più asiatica, più semplice nell'aspetto esteriore, ma più profondo per l'aspetto interiore-contenutistico, infatti non è buonino, ma incazzato nero, sorride pochissimo, austero, ma estremamente affascinante. decisamente più realistico. grande Pasolini!