GianniArshavin 8 / 10 16/08/2014 21:02:25 » Rispondi Uno dei migliori , se non il migliore , dei film sulla figura del Messia porta la firma del nostro Pier Paolo Pasolini. Pur rimanendo fedele ai vangeli e allo scritto sacro il regista italiano rappresenta in modo molto particolare e atipico la figura del Cristo , lontana dai soliti canoni divini del cinema hollywoodiano. Pasolini ci dona un Gesù più uomo e meno Messia , scavando nella sua intimità e concentrandosi prettamente sul suo carattere e sulle cose che disse lasciando in disparte molti degli aspetti religiosi e miracolosi della sua vita. Avremo dunque un figlio di Dio severo e austero , che sorride poco , ma dalla grande forza di volontà e dall'inossidabile vena rivoluzionaria , riversata contro gli ipocriti Farisei. Pur discostandosi dall'iconografia classica che vede Gesù come uomo gentile e affabile , Pasolini riprende invece la forte componente "anticonformista" del personaggio , elemento presente nei Vangeli e fin troppo spesso omesso nelle varie trasposizioni cinematografiche in favore di un Cristo sempre succube e martire e mai combattivo come in effetti era. Oltre a ciò il cineasta nostrano caratterizza perfettamente un Messia malinconico ma energico , un uomo sulle cui spalle grava un pesante fardello che non è facile portare. La sofferenza e le difficoltà di Gesù nell'adempiere il suo compito sono cui palesi e ripropongono accuratamente quello che dicono i testi divini. Molte sono le sequenze emozionanti anche se alcune scene potevano esserlo ancora di più , ma forse Pasolini ha voluto evitare di proposito eccessive esplosioni di pathos per non far scadere il film nella melassa. Passando al comparto tecnico ci troviamo davvero su ottimi livelli , in primis grazie alla fotografia , alla colonna sonora e alla location. Forse "Il Vangelo secondo Matteo" non avrà lo sfarzo dei suoi parenti d'oltreoceano ma è un signor film che a volte ingiustamente viene dimenticato. Inoltre posso assicurare che il ritmo non è cosi basso come ci si potrebbe aspettare , fattore sicuramente positivo e che rende il titolo appetibile ad una fetta maggiore di pubblico.