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PARANOID PARK regia di Gus Van Sant

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Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly     5 / 10  22/12/2007 00:41:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Fa piacere ritrovare le proprie certezze sempre lì, pronte ad attenderti col loro calore. Sì perchè uno magari potrebbe pensare che Gus Van Sant abbia sfornato un bel film generazionale, intenso e diretto, un bel pugno nello stomaco dello spettatore, ed invece si ritrova di fronte il solito boriosetto di sempre, tutto preso dal proprio ego autoreferenziale ed onanistico.
Assistiamo così non tanto alle vicende di Alex - un ragazzino passivo ed irritante - quanto ad una messa in scena furbetta orchestrata da Van Sant al solo scopo di dare sfoggio di una sensibilità che non possiede, servendosi di mezzi che non lo aiutano. Solo così si può spiegare la sconcertante ovvietà delle soluzioni stilistiche, con una regia inondata di ralenti probabilmente avanzati a mel gibson da apocalypto, roba che con un paio di ralenti in più il ragazzino sarebbe tornato indietro nel tempo.
Il comune senso del pudore imporrebbe poi di tacere degli indici di "profondità" della pellicola; per fortuna però il pudore l'ho venduto il mese scorso ad uno zingaro per 5 euro. Accade così che il ragazzino, per riprendersi dallo choc dell'

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER si faccia una metaforica doccia, quasi a lavarsi via la sporcizia del peccato.
Yum, originale, profondo, una cosa vista in fondo solo in altri 100-150mila film. Certo, mai così lunga; ma che ci volete fare, è che il ralenti con la doccia è la morte sua.
Evvabbe', Cannes s'è sperticata ed il Genio ringrazia sentitamente.
I miei cogli0ni un po' meno.
Invia una mail all'autore del commento wega  22/12/2007 00:52:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Davvero? Crepet lo dava come un film incredibile l'altra notte a "porta a porta".
Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  22/12/2007 01:00:20Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ma Crepet di suo non capisce neanche quant'è lungo...Piuttosto io sono stato tratto in inganno dal buon Kowalski, di cui tendo a fidarmi ciecamente; vabbe', Kow, andrà meglio a prossima volta!
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  22/12/2007 18:21:25Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Rondi ha azzardato il paragone con Rossellini, un'altro critico con i quadri di Gaudì, molti hanno paragonato (e qui condivido) la cifra stilistica del film a Bresson ... insomma, questo è un dato di fatto.
Comunque non dirmi che esista un modo più efficace di affrontare il tema della coscienza, perchè secondo me tutto questo cattura profondamente...è una ricerca stilistica forse minuziosa ma vitale nel linguaggio cinematografico che per molti è tanto in crisi
Comunque non posso farti cambiare idea, spero solo che tornerai a fidarti di me buone feste
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  22/12/2007 18:23:00Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
In ogni caso il tuo commento è molto spiritoso e arguto
Satyr  23/12/2007 21:04:10Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Luca lascialo perdere,quell'avvocato e'piu'insensibile di un barattolo di carne simmental....
maremare  26/12/2007 00:24:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ehehe jelly.. tu fa na cosa, quando vedi un film col voto suo e il voto mio, scegli il mio! rsrs

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onda  23/12/2007 16:03:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non credo si possa dire che sia banale (anche se magari c'è un pò di fumo oltre all'arrosto). D'altra parte, non vedo perchè il film generazionale debba essere per forza intenso e diretto come un pugno nello stomaco e non seguire uno stile più ellittico.