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PARANOID PARK regia di Gus Van Sant

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david briar     9 / 10  09/09/2011 21:29:56Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Per me è questo il problema,Alex:a noi non frega niente di nessuno."
E' questa la frase detta da una delle amiche del protagonista,che va a simboleggiare una solitudine opprimente,interna ad Alex ma a volte anche esterna,tale da farlo sembrare un'anima persa nel mondo.

"Paranoid Park"racconta la storia di un ragazzo che entra in una crisi mai davvero evidente,ma che appare insostenibile quando viene mostrata.Mirabile in questo una corsa sotto la pioggia,il discorso con il padre o la scena di sesso,che Van Sant aveva sempre girato con insicurezza ma stavolta trova un senso all'interno della storia,grazie alle inquadrature ristrette e alla metafora del disagio giovanile.


Un film pieno di metafore,questo:dal tubo chiuso in cui a un certo punto si usa lo skate,a simboleggiare il mondo chiuso in cui ci si trova,oppure al paranoid park,che sembra un ritrovo di animo perse e disilluse,che non trovano il loro posto nel mondo,tant'è che a volte non se la sentono di andarci da soli.

Un film denso di significato,in cui il regista trova uno stile delicato e mai invadente,che rappresenta un crescente disagio,e trova tantissime sfumature in dei personaggi che,a prima vista,sembrano non averne.

Per questo film Van Sant dev'essersi in parte ispirato a "La rabbia giovane" di Malick, o anche al Raskolnikov di cui ha narrato Dostoevskij nel suo "Delitto e castigo"

"Paranoid Park" non è un film per tutti,ma chi ama lo stile del regista non verrà deluso.Una pellicola sensibile,appassionante e coinvolgente,in cui mi sono molto immedesimato.