wega 8 / 10 09/08/2009 07:33:32 » Rispondi Innanzitutto speciale menzione all' INCREDIBILE fotografia ottocentesca di Rotunno, addirittura migliore del Capolavoro fotografico che era "La Grande Guerra". Cito questo film non a caso, questa volta, perché oltre ad esser la formula dell' autore, la medesima (commedia all' italiana+socialismo+caratterizzazioni [anti]macchiettistiche), lo è anche per il grande direttore della fotografia italiano, nel far prevalere un costante clima gelido della Torino di fine secolo scorso, e con una particolare attenzione alla tonalità di bianco. L' impegno socio-politico di Monicelli qui è enorme nel ritrarre quelle figure portavoce del partito socialista che davvero si battevano per le cause sullo sfruttamento dei lavoratori, e sui quali è stato costruito il personaggio intellettuale di Mas*****nni. "I Compagni" però non è pienamente riuscito, la struttura narrativa tra il drammatico e il comico stavolta non raggiunge il miracolo del film che ha demistificato la Grande Guerra, con cadute di tono e parti deboli per davvero. Anche il celebre "senso della morte" e le storie d' amore appena sussurrate - veri e propri marchi di fabbrica dell' autore - finiscono per esser troppo contemplate e un po' sottolineate. Girato per lo più in Juguslavia, il film vanta un ottimo cast, con Renato Salvatori, l' ex Bordin, la bellissima Annie Girardot che al tempo stava con il primo, e tra i quali spicca leggermente la parte di Marcello Mas*****nni. A premiare le intenzioni, "I Compagni" potrebbe stare benissimo tra i Capolavori di Mario Monicelli.