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TROY regia di Wolfgang Petersen

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Invia una mail all'autore del commento domeXna79     6½ / 10  10/10/2007 20:31:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Piccola delusione per il kolossal hollywoodiano diretto da W. Petersen.
Rivisitazione (poco fedele) dell’opera Omerica, questa mega-produzione americana purtroppo pecca di credibilità, la spettacolarità prende il sopravvento sulla trama che risulta poggiata sua una sceneggiatura appena abbozzata, in cui lo spessore delle figure storiche rievocate viene inesorabilmente banalizzato ..nulla da eccepire sui pregi della computer grafica, soprattutto nella scene dell’approdo sulle spiagge di *****, o nell’uso del foltissimo numero di comparse per le scene di battaglia, ma purtroppo manca di quello spessore narrativo che i film del filone storico dovrebbero avere.
Nonostante tutto ciò la narrazione scorre fluida grazie ad un buon ritmo e a qualche colpo di scena, diverte a volte per la sua ingenuità (una guerra durata oltre dieci anni si risolve in poche settimane) ed affascina per i suoi scenari “naturali” ..buone le riprese notturne, lo scontro tra Ettore ed Achille, mentre risulta poco apprezzabile la colonna sonora, decisamente anonima (invece elemento portante per altre pellicole di genere, vedi “Il gladiatore”).
Di buon livello il cast ma, a deludere le aspettative, sono proprio le interpretazioni dei protagonisti, tra tutti Brad Pitt e Orlando Bloom (il primo poco addentro il ruolo del “..pelide Achille”), un po’ meglio quella del promettente Eric Bana. Le migliori performance sono riservate ai comprimari, soprattutto quella del grande Peter O' Toole ..direzione indubbiamente curata e spettacolare, come nello stile del regista tedesco.
Film nel complesso godibile ma davvero lontanissimo dallo spessore dell’opera di Omero..
frine  30/10/2007 02:21:32Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Beh, vorrei proprio vedere chi riuscirebbe a competere con Omero...ce ne vuole.
Secondo me è già importante che qualcuno abbia avuto il coraggio di proporre sugli schermi la saga della guerra di Tr.oia, attirando l'attenzione del grande pubblico e, forse, inducendo parte di esso a leggersi l'Iliade e magari altre versioni del mito (è un dato di fatto che le correnti edizioni del poema hanno visto un considerevole aumento di vendite dopo l'uscita del film).
La modernizzazione della storia era inevitabile, trattandosi di un blockbuster destinato a fare cassetta. Comunque la sceneggiatura è tutt'altro che superficiale, in quanto si sofferma sui risvolti politici della mitica guerra: la terminologia è attualizzata, Agamennone ricorda vagamente Bush e i vari Nestore e Odisseo si esprimono come potrebbero fare, oggi, i collaboratori della Casa Bianca.
Il difetto maggiore del film è l'utilizzo di un linguaggio da operetta nelle parti di carattere 'sentimentale': purtroppo i dialoghi tra Paride ed Elena sono quasi completamente sbagliati, mentre tutto sommato la love story tra Achille e Briseide è interessante, con questo Achille innnamorato che piaceva tanto al pubblico tardo-antico e medioevale (Benoit de Sainte-Maure, Dante).
Formidabile la ricostruzione storico-antiquaria, basata sulle recenti ricerche del Troja Project.
In realtà, non è affatto un film ingenuo: al contrario, si rivela un ottimo spunto per chi voglia approfondire la questione e analizzare le innumerevoli contraddizioni presenti nel testo omerico (ad esempio: dopo dieci anni di guerra Priamo non sa neanche chi sia Agamennone, al punto di chiederlo ad Elena, vedi libro III).
Comunque resta un film godibilissimo, con duelli magnificamente orchestrati e scenografie stupende. La colonna sonora non mi è dispiaciuta, anche se risulta evidente il richiamo a Shostakovich (ma chi non saccheggia la musica classica al giorno d'oggi?...tutti!)


Invia una mail all'autore del commento domeXna79  30/10/2007 10:11:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Purtroppo non riesco a condividere la tua analisi ..per me il film pecca proprio nel tentativo di "modernizzare" l'opera di Omero, nei linguaggi, nella costruzione dei personaggi e in alcune sequenze (ad es. quella iniziale in cui Achille uccide il colosso palestrato risulta quasi parodistica per la sua ingenuità) ..al di là di imprecisioni e poca fedeltà al testo (ad es. la guerra che dura poche settimane e che fa perdere l'intensità all'assedio che si è protratto per oltre dieci anni) , la pellicola risente del fare hollywoodiano di semplificare e far perdere spessore a opere classiche ..per il resto il racconto rimane cmq piacevole, godibile (alcune scene di battaglia sono davvero ben fatte) e forse come spunto divulgativo posso condividere la tua tesi..
Cmq apprezzo la tua disquisizione pur condividendola solo in minima parte..

frine  14/11/2007 03:04:17Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Il problema (o meglio: uno dei tanti problemi) è: chi ha detto che la guerra è durata dieci anni?
Così vuole il racconto tradizionale, ma è proprio la tradizione che fa acqua da tutte le parti. M. Finley (Il mondo di Odisseo) sosteneva acutamente che la cosiddetta guerra di Tr.oia era stata, probabilmente, solo "una serie di scorrerie finalizzate a fare bottino". Quel che è peggio, i recenti risultati del Troja Project non hanno evidenziato alcuna traccia sicura di insediamenti achei nello strato della città corrispondente all'epoca della mitica guerra.
Insomma, se proprio vogliamo razionalizzare il tutto, Tr.oia non è stata mai conquistata (e questo lo sostenevano anche scrittori antichi, in contrasto con Omero) e la storia del cavallo è una colossale bufala (o meglio, come già sosteneva Schachermayr, il cavallo non sarebbe altro che la metafora di un terremoto, essendo il cavallo animale sacro a Poseidon "Scuotitore della terra").
Il plurisecolare processo di stratificazione del mito dà adito a innumerevoli contraddizioni, che "Omero" riuscì ad aggirare con straordinaria abilità, senza tuttavia evitarle del tutto.
Il merito del film, ripeto, è quello di indurre alla riflessione studiosi e appassionati di mitologia greca. Poi chi vuole può semplicemente gustarsi le magnifiche scenografie e i coreografici duelli.
Poi non so, sinceramente, chi potrebbe riprodurre l'intensità e la profondità della poesia omerica....e soprattutto non so a quale pubblico un'operazione così impegnativa potrebbe rivolgersi.
Detto fra noi, un'ideina in cantiere ce l'abbiamo (parlo del nostro gruppo di ricerca, che include anche cineasti), ma non so se e quando riusciremo ad attuarla...