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LA MARCHESA VON... regia di Eric Rohmer

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ULTRAVIOLENCE78     8½ / 10  22/09/2008 13:53:21Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Eric Rohmer traspone fedelmente –quasi in maniera pedissequa- la novella di Heinrich von Kleist, per dare forma ad un’opera cinematografica emozionate, di straordinaria intensità, capace di raggiungere i recessi più profondi del nostro cuore, destandoli dal loro torpore.
Il film/racconto annienta, con una forza dirompente, i concetti tradizionali di “giusto” e “ingiusto”, facendoci apparire –trasfigurandolo- il peccatore come un salvatore, come un angelo pronto a donarsi e a sacrificarsi per la felicità della donna amata. In questo senso ciò che si presenta superficialmente come un atto deplorevole si trasmuta, in considerazione dei sentimenti puri che hanno mosso il “peccatore” stesso, in un gesto di amore che troverà il suo suggello nel perdono di chi ha “subito” quell’atto.
Se ciò che appare come una infamia viene tratto tratto spogliato di tutti i suoi connotati negativi per restituirlo a noi nella sua intrinseca dimensione elegiaca, nel contempo vengono smascherati e dileggiati tutti quegli insulsi atteggiamenti legati all’etichetta, alla reputazione e alla morale borghese, che alla fine verranno non solo adombrati, ma letteralmente sopraffatti dalla straordinaria statura etica della marchesa. Proprio quest’ultima è raffigurata come il personaggio più sublime, la cui forza sta proprio nella sua debolezza e nella sua innocenza. Ella si erge su tutti, in quanto capace di comprendere e perdonare, da un lato, i capricci del cuore di chi ha profittato di lei, e dall’altro l’ingiustizia sociale espressa dalla sua famiglia.
Superbo Rohmer nel raccontare con estrema classe, levità e ironia questa stupenda parabola, che culmina in un finale toccante ed altamente significativo. Anche sotto il profilo formale il film è ineccepibile: all’impianto teatrale della recitazione (non a caso gli protagonisti provengono in gran parte dal panorama teatrale berlinese) e della regia (spesso le inquadrature sono fisse) si unisce una fotografia (Néstor Almendros) dal carattere pittorico a dir poco eccelsa. A quest’ultimo proposito, invito ad ammirare –magari azionando la pausa- la scena del bivacco di fronte alla tenuta della famiglia della marchesa: per la posizione dei soldati e i colori dell’immagine sembra di stare a vagheggiare un quadro.

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ULTRAVIOLENCE78  22/09/2008 15:41:00Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"...per essere restituito a noi...". E' grammaticamente più corretto.
ULTRAVIOLENCE78  22/09/2008 14:16:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"non a caso gli protagonisti provengono...". Volevo dire "non a caso gli "ATTORI provengono..."
Hal Dullea  26/09/2008 00:11:29Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi


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