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LA PROMESSA DELL'ASSASSINO regia di David Cronenberg

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Invia una mail all'autore del commento wega     8½ / 10  26/06/2008 16:00:01Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non so, quest'ultime opere di Cronenberg, per un motivo o per un altro, finisco sempre per sentirle particolarmente.
Il Cronenberg del nuovo millennio, forse dovuto ad una maturazione artistica oltre che personale, sposta l'analisi dell'uomo unicamente in funzione alle scelte di vita. "La promessa dell'assassino" è il seguito ideale del suo capolavoro assoluto "History of a violence", dove il presente è in relazione con il passato, in questo, il presente è in relazione sì con il passato, ma in funzione del futuro. Che tu faccia parte della mafia russa, che tu sia un tossicodipendente, che tu stia soffrendo per una perdita importante, è tutto marchiato in maniera indelebile sul tuo corpo, o lo si legge negli occhi.
In questa pellicola forse non c'è un unico protagonista, può essere Tatiana, che apre la vicenda, viene narrata attraverso il diario, e sua sarà la frase finale. Un simbolo dell' Europa orientale regressa, che ha un padre "Sepolto ancora prima di morire", Europa orientale che in qualche modo condiziona quella occidentale. Può essere l'infermiera, che ha da poco perso un figlio, e che tenterà di sciogliere il bandolo della matassa per questa nuova creatura in balìa del proprio destino. Può essere la mafia russa con i proprio esponenti, raccontata con un certo realismo,

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER. L'unico elemento che accomuna tutti quanti è il destino legittimato dalle proprie scelte: la scelta di Tatiana dettata dalla speranza, la scelta morale dell'infermiera, la scelta professionale di Mortensen; ad ogni azione è naturale la conseguenza, l'importanza sta nel scegliere tra il Bene ed il Male. Se "History of a violence" è interpretabile come il passato che l'America non riesce a dimenticare, "La promessa dell'assassino" è una parabola sull'Europa moderna e amorale.
Il film non ha una gran caratterizzazione dei personaggi, forse quello più caratterizzato è la prostituta, non ha la sceneggiatura perfetta del film precedente, probabilmente perchè non è altrettanto asciutta la narrazione. E questa volta, Cronenberg si è lasciato andare a qualche compiacimento che non ho apprezzato molto, il secondo sgozzamento per esempio.
Buone tutte le interpretazioni, Viggo mi piace sempre più, la Watts ha un **** fenomenale. Ovviamente da citare la sequenza cult di Mortensen nella sauna con il batacchio al vento, pura espressione corporale. Non tanto per il batacchio. Aspetto con piacere il prossimo film del regista canadese.