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L'AMORE E' PIU' FREDDO DELLA MORTE regia di Rainer Werner Fassbinder

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elio91     7½ / 10  17/02/2011 16:55:15Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Radicale in tutto e per tutto il primo lungometraggio di Fassbinder. Noir minimalista dai toni spogli e con una freddezza impressionante nella storia che racconta: difficile trovare un menage-a-trois più cattivo e privo di qualsivoglia emozione.
Franz,interpretato dallo stesso regista,è un delinquente altezzoso che si rifiuta di entrare in un fantomatico sindacato di criminali e per questo gli viene messo alle costole Bruno; entrambi si spartiscono la stessa donna,Joanna ovvero la donna-prostituta di Franz. Ma più si va avanti più la storia diventa progressivamente cattiva e le distanze emotive tra i tre protagonisti si allargano fino a diventare abissi: non c'è una vera vittima in questo triangolo e non c'è un vero padrone. Tutti sono vittima di sé stessi,entrati in un meccanismo destinato a rimanere tale (padronanza e passitività) fino all'autodistruzione nel finale in cui il rapporto a tre è destinato a rompersi con cinismo,ed è emblematica la parola finale che chiude l'opera.
Visivamente i primi minuti sono spiazzanti nella loro glacialità e per la staticità della macchina da presa che si muove raramente,alternando soltanto stacchi di montaggio. Successivamente Fassbinder utilizza carrellate significative citando Godard e altri. Ebbene vale la pena soffermarsi anche sullo svolgimento della storia,che può definirsi quasi un anti-svolgimento: l'azione è limitata in un campo visivo ristretto in cui i personaggi si muovono come in un impianto teatrale,gli ambienti sono miseri e spogli,i dialoghi potrebbero anche non esserci per l'importanza che ricoprono. Tutto è essenziale e con questo si acuisce l'idea di vedere un film di rottura visiviamente parlando, improntato sulla mancanza di qualsivoglia contatto umano che sia amorevole o voglia comunicare un sentimento positivo. Tantissimo cinismo,invece.
Tornando alle carrellate,quella del supermercato è emblematica; è difatti una scena in cui in apparenza non accade assolutamente nulla ma è la più famosa dell'intero film: Bruno e Joanna si muovono all'interno di un vasto luogo affollato in cui loro sono gli unici veri motori dell'azione mentre tutto intorno,per quanto movimentato,nulla di rilevante può accadere.

Volendo essere sintetici,non vi è nulla di più riassuntivo del titolo stesso; l'amore è visto come qualcosa di ben più terribile e beffardo della morte.