Crimson 6 / 10 20/11/2007 18:49:55 » Rispondi Come per il suo 'soldato americano', Fassbinder cerca in Hans un soldato che come uomo deve fare i conti con il ritorno nella vita di tutti i giorni, segnato profondamente da un passato che riecheggia e che pervade la quotidianità. A differenza del killer del film citato, in Hans c'è molta più introspezione, e viene abbozzato anche un ritratto del nucleo famigliare, quanto basta per entrare nel merito del quadro generale in cui il protagonista giace. E se a livello economico riesce a risollevarsi, al contrario in ogni altro ambito della propria esistenza il protagonista deve imbattersi in fallimenti. Questo è uno degli aspetti che mi hanno colpito di più del film. Tuttavia appare troppo netta la discesa nella spirale depressiva che caratterizza gran parte del finale, per quanto ci siano scene riuscite, come la cena di famiglia (grandiosa la Schygulla - che adoro - anche se qui sbriga una particina). Agghiacciante il finale.