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IL MERCANTE DELLE QUATTRO STAGIONI regia di Rainer Werner Fassbinder

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elio91     7½ / 10  08/09/2012 15:47:13Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Una svolta per la carriera e lo stile di Fassbinder: meno estremo pur continuando a raccontare di (auto) distruzione e nichilismo, ma lo fa seguendo un percorso stile cinema hollywoodiano; ovviamene filtrato dal pessimismo che lo contraddistingue, dal senso di malsano e di spietatezza del suo cinema.
Questo è certo il film più bello della sua carriera fino a quel momento, almeno per me: storia di tradimenti, di un uomo distrutto che prova a ricominciare pur sapendo di dover finire nell'oblio dell'alcol e di essere soppiantato da qualcun altro (un amante, un migliore amico ritrovato).
Terribile, senza uscita, se non nella morte finale che spezza una maledizione. La maledizione di vivere. Le quattro stagioni sono finite e nulla incatena più Hans a queste, ad una moglie che picchia(va) e stupra(va) davanti una figlia di cui si disinteressa, un lavoro che non riflette le sue aspirazioni se non quando tenta una via imprenditoriale, un amante che lasciva su un letto lo aspetta ma ormai lo disinteressa completamente, una madre perennemente insoddisfatta, con lo spiraglio amorevole (o anche qui claustrofobico) di una sorella amorevole e comprensiva.
La morte vince ancora, vince tutto.