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BATMAN regia di Tim Burton

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amterme63     9 / 10  13/09/2009 16:40:39 » Rispondi
Un film che nel suo genere è quasi perfetto. E’ chiaro fin dall’inizio che si tratta di un film che non ha alcuna pretesa di verosimiglianza o oggettività: è una pura e semplice storia di fantasia che ha lo scopo di appassionare, divertire e soddisfare lo spettatore nella sua sete di suspence, meraviglia, ammirazione. Per questo non ha senso chiedersi come faccia il protagonista ad avere a disposizione una specie di covo segreto nelle montagne (chi glielo ha costruito?), a comandare a distanza un’automobile ultramoderna e nemmeno come faccia Joker a intrufolarsi nelle trasmissioni televisive o a imbastire processioni con tanto di strage annessa. Sono scusate anche tutte le coincidenze casuali, i ritardi imperdonabili del cattivo nell’uccidere il buono, i salvataggi fortunosi dell’ultimo secondo, gli atti al limite del plausibile. Fanno parte del gioco e si ha l’accortezza di farlo notare che è solo un gioco. Infatti ogni scena, anche la più spettacolare o eroica, è trapuntata da una fine e sottile ironia. Battute divertenti, sarcasmi, il continuo e scoperto ricorso al grottesco salvano il film dal volersi prendere troppo sul serio: è solo una fantasia, lasciatevi andare, divertitevi, sembra suggerirci Tim Burton.
Del resto la struttura del film è quasi inappuntabile, degna del miglior Hitchcock: un ritmo costante, una suspence progressiva e parossistica fino allo spettacolare finale. Il film non molla mai la presa. La scenografia, la fotografia, i colori, le recitazioni anti-naturalistiche creano un’atmosfera cupa, carica, tesa fino allo spasimo, quasi angosciante. Ci sono richiami al mondo buio, complicato e disperato di Blade Runner, al tardo gotico e allo stile sovraccarico e kitch di fine ‘800; tutte soluzioni estetiche di tipo decadentista.
Anche se non voluto, comunque, un messaggio etico filtra lo stesso. E’ un altro film che certifica la profonda crisi civile che attanaglia i paesi “occidentali”, incapaci di risolvere i loro annosi problemi (delinquenza, insicurezza, corruzione), privi ormai di fiducia e speranza per il futuro se non in qualche ente o forza individuale eccezionale. Quello che salta all’occhio è proprio la sfiducia assoluta nella spina dorsale di ogni democrazia, cioè una maggioranza di cittadini consapevoli e partecipanti. I pochi sguardi sulla gente comune ci mostrano una massa passiva e indifferente, persa nei propri divertimenti e nella propria esclusività (i giovani punk), preda delle paranoie e dei facili inganni delle apparenze televisive (arrivano facilmente a considerare Joker il loro benefattore e Batman il nemico da abbattere). La dinamica civile avviene in base ad assoluti (il Male, il Bene) che per un laico europeo rappresentano delle forzature, ma che per un Americano tipico sono enti vivi e operanti. In questo caso non si può fare a meno di notare la prevalenza del Male sul Bene. Il Male dispensa spensieratezza, divertimento, ricchezza, è pieno di lusinghe e inganni; si sente fiducioso, potente e forte, non si pone conflitti individuali in quanto l’interesse personale e l’interesse generale per un rappresentante del “Male” coincidono. Batman invece è ritratto come un superuomo problematico, quasi triste, che sente il suo compito come un gravoso fardello che è costretto a prendere perché gli uomini da sé non riescono a governarsi. Si trova poi lacerato dal conflitto fra il suo ruolo pubblico e il richiamo della vita privata. E’ un eroe schivo, sottilmente infelice e pessimista.
Il film finisce in pratica con un nulla di fatto. Con delle autorità così meschine e modeste, una società civile passiva e disinteressata, con il quadro sociale in pratica identico a quello iniziale è chiaro che Batman dovrà ritornare, come infatti farà …
Ma che triste anche nella fantasia dover ricorrere a dei “Batman” per risolvere i nostri umani problemi.