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IL GABBIANO JONATHAN LIVINGSTON regia di Hall Bartlett

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Invia una mail all'autore del commento domeXna79     7½ / 10  14/10/2007 11:21:11Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Interessante pellicola tratta dall’omonima opera di Richard Bach.
Il percorso di crescita di un gabbiano alla ricerca della perfezione nel volo, ma anche l’emarginazione perché il giovane uccello viene considerato diverso e quindi pericoloso per il gruppo (la sfida alle regole consolidate) ..un viaggio interiore verso l’autocomprensione, la crescita personale, la maturità, giungendo così alla libertà ed infine all’amore (il donare agli altri le proprie conoscenze) ..questa pellicola, di stampo quasi documentaristico, ha l’arduo compito di rappresentare attraverso immagini e suoni il celebre romanzo breve pubblicato nel 1970 da Bach.
Molto belli gli scenari naturali, davvero stupenda la parte centrale del racconto in cui il gabbiano Jonathan scopre il mondo, con bellissime sequenze sulle vette delle montagne innevate o nell’arido deserto, così come stupende le riprese dall’alto, tra le nuvole ed oltre, con una soggettiva a dir poco emozionate con sullo sfondo il mare in tempesta, capace di trasporre in maniera perfetta le sensazioni di libertà che solo il volo riesce a donare ..altro punto cardine, oltre alla superba fotografia, vi è una particolareggiata colonna sonora diretta da Neil Diamond, anch’essa suggestiva e coinvolgente tale da attribuire ulteriore forza alle già ottime immagini ..non male il doppiaggio italiano.
Le pecche principali risiedono purtroppo in una pedissequa trasposizione del testo narrativo, non molto adattato (in una considerazione più ampia del termine “sceneggiatura”) alle esigenze di un lavoro cinematografico e la evidente difficoltà di far emergere in toto lo spirito del celebre romanzo ..stesso dicasi per l’epilogo, in cui il misticismo (in questo concordo pienamente con il giudizio espresso dal Morandini) sembra prendere troppo piede finendo per svilire il senso forte e concreto del messaggio morale che l’autore, pur in un testo fiabesco, vuol elargire.
I dialoghi (le voci narranti) sono ridotti al minimo, molto viene lasciato alla bellezza delle immagini, al silenzio e alla colonna sonora in puro stile anni ’70 ..nonostante alcune innegabili ombre (soventi in pellicole tratte da belle opere letterarie), il prodotto consegnatoci da Bartlett rimane un gran bell’esempio di stile ..consigliato!