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LA VITA E' BELLA regia di Roberto Benigni

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Niko.g     7 / 10  11/12/2014 12:05:45Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Robeertooooo, gridava la Loren quella famosa notte degli Oscar. Eccerto, Roberto si chiama, mica poteva chiamarlo Sigismondo.

Al film è stata mossa l'accusa di aver copiato l'idea di "Train de vie" (tradotto, certificato e timbrato dall'esimio Moni Ovadia), anche se già nel 1972 un lungometraggio incompiuto intitolato "The day the clown cried", diretto e interpretato da Jerry Lewis, anticipava questa tematica con la storia di un clown da circo imprigionato in un campo di concentramento nazista.

Col suo impianto favolistico, "La vita è bella" fa crollare automaticamente ogni accusa di retorica e buonismo, pilastri persuasivi sempre necessari di ogni favola. Il momento più alto ed emozionante, non a caso, è proprio il finale col suo grande messaggio.
Piuttosto, l'intenzione del protagonista di salvare letteralmente il figlioletto da un trauma di gigantesca dimensione, sembra delinearsi in più passaggi (a volte forzati) come atto estremo di non accettazione della follia nazista, quasi un non riconoscerla, da cui le critiche che da più parti sono piovute sul regista toscano (e che mi sento in parte di condividere). E' stato principalmente accusato di ridicolizzare un evento tragico come l'olocausto o di sminuirne la portata storica. Eppure, sotto quest'ottica, risulterebbe molto più irriguardoso proprio "Train de vie", dove addirittura gli stessi ebrei si vestono da nazisti. Oh, se sta bene a loro...
Robeertooooo