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SCHINDLER'S LIST regia di Steven Spielberg

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adrmb     7½ / 10  28/01/2020 12:36:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Uno degli apici cinematografici di Stefano, penso di continuare a preferire 'Lo squalo' per il gioco di suspense orchestrato e le citazioni al Dio Hitchcock, ma questo anche rimane un gran bel film, forse la sua opera più "lirica", come dimostrano le scene del rastrellamento del ghetto e di selezione degli ebrei: il contrasto tra la spaventosità degli eventi e la bellezza della componente musicale enfatizza ancor di più la terribilità del tutto.

Credo che il merito maggiore, o comunque il motivo per cui riesce a parlare indistintamente a tutt le generazioni, al di là del contenuto presente che già assicura il coinvolgimento emotivo, sia il modo in cui la storia viene raccontata, tre ore che volano e diventano via via più emozionanti e coinvolgenti (forse dopo una partenza che ci mette una bella mezz'oretta a carburare, l'unico difetto che gli imputo sotto questo punto di vista).
Spielberg è capace di una "direzione tecnica" assolutamente eccellente tra campi lunghi e ottima direzione delle comparse, primi piani che veicolano l'emotività dei personaggi e montaggi alternati (stupendo quello che lega i baci scambiati da Oscar, i due sposi ebrei e la ragazza ebrea pestata dal personaggio interpretato da Ralph Piennes). Sempre bene ribadire come i "dispositivi" codificati da Griffith abbiano ancora tutta questa presa, cinematograficamente parlando, anche decenni dopo la sua attività di regista. Cooomunque, tecnicamente impeccabile appunto, giusto per fare un paragone-cazzeggio con 'La vita è bella', da questo punto di vista lo sotterra terribilmente. Diverse scene comunque rimangono impresse, il rogo dei cadaveri ebrei ma soprattutto per mio gusto la scena della doccia ad Auschwitz, riesce a veicolare molta suspense, non so quanto possa essere realistica ma cinematograficamente ha funzionato assai, un "trolling" ben congegnato. Bene anche come Spielberg diriga l'attenzione sui dettagli per veicolare presagi ed emotività (la donna dal treno che osserva il bambino mimare il taglio della testa, o la fila di bambini e vecchi che inevitabilmente rimandano alle camere a gas, come viene poi effettivamente confermato).

Bene infine come Spielberg riesca a trattenere la mano e offrire un affresco di questo periodo storico complessivamente crudo, evitando un ritratto agiografico di Schindler: cioè, è evidente che il destino "cinematografico" del personaggio porti a una totale empatia e presa a cuore della sorte degli ebrei, però il come ci si arriva a me è piaciuto, il percorso mi sembra sia stato scritto bene. Comunque tutti i personaggi che fanno capolino da questo affresco appunto riescono a bucare lo schermo e restare impressi (soprattutto l'affabile contabile interpretato da Ben Kingsley, che a tema Olocausto interpreterà anche il padre di Anna Frank in un ulteriore adattamento filmico su quest'ultima): un altro dei motivi della buona riuscita ndel film nel suo parlare universale.

Sì insomma, secondo me si possono ravvisare due grandi difetti in fondo:
- la parte finale con il monologo di Schindler e dipartita super-drammatica (e ammettiamolo, un po' cheesy) dove qua sì, Spielberg calca la mano con la retorica e il patetismo (ma in fondo è sempre un film di Hollywood)
- la fottuta bambina col cappotto rosso che boh, non mi è troppo piaciuta. Va bene il messaggio dell a speranza, l'innocenza perduta, la crudeltà estrema dell'uomo che provoca la morte dell'innocente bla bla bla bla, ma è tutto troppo calcato e didascalico e l'inserimento del colore in quella determinata sequenza non so, mi ha trasmesso un senso di pacchiano.

Comunque anche la parte a colori alla fine non m'è troppo piaciuta, cioè sì ok, empatica e caruccia, un bell'omaggio al vero Oscar Schindler indubbiamente, ma cinematograficamente non so, m'è sembrato spezzasse un po' dopo tutto quel bianco e nero.