Effeverde 5½ / 10 21/04/2020 13:54:55 » Rispondi Il fatto che sia considerato un cult (che poi, bisogna pure vedere da chi) non implica automaticamente che si meriti 8, 9 e 10 come se piovesse. Questo film non è uno di quelli che ti fa vedere quanto fa schifo essere un eroinomane: quello era "Noi i ragazzi dello zoo di Berlino", e anche "Requiem for a dream". All'opposto, mostra come sia cool esserlo, essendo i suoi personaggi...personaggi, appunto (un po' come "Human traffic", che io reputo il suo degno compare gallese, ma ce ne sono molti altri). Si potrebbe obiettare asserendo che è tratto da un romanzo, in cui anche l'ironia la faceva da padrone: peccato che questo, che io ho letto, contenga passaggi strazianti, che da soli valgono la lettura e che nella trasporsizione su schermo sono stati del tutto ignorati o peggio:
Nel libro, ad esempio, i protagonisti si trovano a maltrattare un cane: la scena scatena disagio non indifferente nei confronti di uno di loro (mi sembra di ricordare Spud), che aveva deciso di restarne in disparte, portandolo seriamente a riflettere sulla propria condizione e a decidere di abbandonare una volta per tutte quello stile di vita. Nel film, tutto è ignominiosamente degradato alla dimensione surreale, col protagonista che spara (guardacaso) ai genitali dell'animale, il quale azzanna il povero malcapitato a cui capita di trovarsi lì vicino.
Poi per carità, non venitemi a parlare di talento visionario di Boyle, oscar vinto (per un film che tra l'altro con questo non centra una mazza) e via discorrendo, perché ci sono non pochi segmenti della sua filmografia che possono testimoniare l'esatto contrario. La quasi sufficienza è dovuta alle risate, involontarie, che questa pellicola ogni volta mi fa fare (soprattutto per merito di Robert Carlyle, attore lui straordinario) e per la celebre colonna sonora (la quale, a dirla tutta, neanche quella m'ha mai fatto tanto impazzire).