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OTTOBRE regia di Sergej M. Ejzenstejn

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Invia una mail all'autore del commento wega     10 / 10  20/05/2008 22:39:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sergej M. Ejzenstejn è stato senza dubbio il primo regista ad esser in grado di dirigere la massa, anche in questa pellicola è la conduttrice delle vicende.
"Ottobre" è un capolavoro dalla precisione documentaristica che tuttavia trovo riduttivo classificare come film propagandistico, pur essendo stato commissionato dal governo sovietico con la funzione di testimonianza dei dieci giorni di ottobre, è imperniato alla logica cinematografica del pathos, dell'etica ed estetica, con una vera e propria drammaturgia di base.
Come le pellicole di Chaplin, anche quelle del regista russo non avevano bisogno di una parola, o meglio in questo caso di una didascalia in più, credo comunque sia difficile per chi non è a conoscenza dei fatti storici a cui si riferisce il film, comprendere il film stesso nella sua totalità.
Il punto forte di quest'ultima parte di una trilogia dedicata alle rivoluzioni russe, è la potenza e l'espressività delle immagini, e le loro simbologie, il regista in questo caso si affida alla teoria del montaggio produttivo, secondo la tecnica Kulesov, con il quale -come con gli ideogrammi cinesi- l'accostamento di due immagini differenti creano un pensiero.
Ecco quindi come la caduta di una statua pezzo dopo pezzo sia "la vittoria del proletariato sul socialismo", come la caduta di un cavallo affiancata ad una rottura di un'asta di legno sia "la morte del cavallo", il congiungimento di una linea tramviaria sia "il collegamento della linea telefonica verso l'altra parte della città, ormai divisa", grazie all'associazione dell'immagine di un tram, simbolo di un spostamento in città.
Non altrettanto importante di "La corazzata Potemkin" resta comunque uno dei più significativi esempi di scuola di montaggio, e nonostante la durata non mi ha mai annoiato proprio per la grande creatività (ho citato solo tre scene per un totale di un minuto, ma il film è strutturato integralmente per mezzo di questi accostamenti di immagini) che ha contraddistinto questo incredibile autore che non smetterà mai di stupire, nemmeno le prossime generazioni.