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IL BUIO NELLA MENTE regia di Claude Chabrol

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Guy Picciotto     9 / 10  25/05/2010 19:53:54Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Dinamite pura questo di Chabrol, non certo inaspettato poichè gia con i film a questo precedenti Chabrol stava diventando via via sempre più acido e ficcante, il maestro francese proveniva da film abbastanza riusciti ad inizio anni 90 come "betty" e "l'inferno" veri gioiellini da riscoprire, ma con il buio nella mente da una botta assoluta alle fondamenta alto-borghesi. Qua dentro ci sta tutto l’odio che Chabrol riversa nei confronti di questa famiglia della borghesia elitaria, di questo covo alpha di serpenti del "Tengo Famiglia", che poi diciamola tutta, Chabrol è stato fin troppo clemente nel descrivere questa grassa borghesia di fine siecle che a tavola mastica filet mignon e digerisce il don giovanni di Mozart solo per darsi un tono da aristocratici, quando invece mostrano solo tutto il ridicolo di una condizione di privilegiati sfruttatori piuttosto grezzi, aristocratici ci si nasce, sopratutto se sei francese e Chabrol lo fa no emergere chiaramente, ma Chabrol sappi che se fossero stati italiani o americani c'era la pupa e il secchione e c'è posta per te al posto del divino don giovanni mozartiano in tv, un motivo in più per reiterare 2 - 3 infinite volte l'omicidio, perchè uccidere questa marmaglia filistea da ottava arrondissement parigina una volta sola è troppo poco come dicevano Pasolini e De Sade. Gli omicidi finali eseguiti in uno stato di totale gioia fanciullesca da parte delle 2 clochard (una grandissima Huppert tra l'altro) associati ad un clima tetro (viene sforacchiato giustamente anche il bambino figlio dei borghesi e futuro sfruttatore quindi) danno proprio l'idea che Chabrol aveva voglia di vomitare tutto e senza alcun ritegno.