Crimson 7 / 10 28/09/2009 22:07:43 » Rispondi "posso dirti che chi ho amato non mi ha mai preso sul serio e che ignoro lo sguardo di riconoscenza che una donna rivolge a un uomo" (Cesare Pavese)
Protagonista alter-ego, cifra stilistica personale difficilmente digeribile ma di caratura, approfondimento psicologico e totale disinteresse per l'azione, in un quadro narrativo quasi sospeso nel tempo: è il primo successo di Pialat e uno dei suoi film più riusciti. Fin dalla prima scena è evidente che il fulcro è una relazione ormai consumata ("l'ultima volta che mi sei piaciuto è stata tre anni fa"). Lui sceneggiatore in crisi, con un padre alcolizzato, nessuna relazione sociale e una moglie che tradisce da sei anni ma da cui non riesce a divorziare. Lei borghesotta nullafacente, volubile e in un primo tempo assoggettata alla routine della relazione fedifraga, che finalmente avrà il coraggio di troncare. Non si cede mai alla convenzione, i dialoghi sono brillanti, la risoluzione tutta da immaginare. Interpreti di spicco: Marlene Jobert (poi caduta un pò nel dimenticatoio) e Jean Yanne (autentico mattatore in 'le boucher'), con cui Pialat aveva recitato in 'ucciderò un uomo' di Chabrol.