Chiudi finestraPHONE regia di Ahn Byeong-ki
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topsecret 
3 / 10 02/04/2009 17:30:24
» RispondiIl filone delle ghost story è già molto usato ed abusato e questo film non aggiunge nulla di nuovo. Confusionario, poco incisivo e il livello di tensione è molto scarso. Il finale non colpisce più di tanto.
Project Pat 02/04/2009 17:36:23 » RispondiMa che è, tipo "The Grudge"??
topsecret 02/04/2009 17:40:16 » RispondiTi dico solo che THE GRUDGE è moolto più interessante e spaventoso. E ho detto tutto! ;-)
Project Pat 02/04/2009 19:26:54 » RispondiAlla larga allora!!! ;) A "The Grudge" avevo dato tipo 2, qua andrei a numeri relativi allora...
Ciaby 02/04/2009 17:41:10 » RispondiNo. "Phone" non è come the grudge.
The grudge è una variazione sul tema del rancore in seguito all'uccisione, ma è un film freddo e astratto, più puntato sulla paura e sull'angoscia che su una struttura narrativa.
"Phone" è (a mio parere) un film interessante, che è strutturato dapprima come quasi un giallo, un thriller di stampo classico, con coinvolgenti indagini e una ventina di minuti abbondanti di colpi di scena a tutto spiano. L'elemento orientale scarseggia, ma il film è ben riuscito. E non penso sia una ghost story, in quanto il fantasma appare e agisce solo alla fine.
topsecret 02/04/2009 17:55:32 » RispondiBeh, se c'è un fantasma è una ghost story. Poi se appare e agisce all'inizio o alla fine, poco importa.
Comunque concordo sul fatto che l'idea di una donna murata viva con il suo cellulare sia un'idea interessante che però, personalmente, poteva essre sfruttato molto meglio ed in maniera più marcatamente horror (gusto personale).
Ciaby 02/04/2009 18:42:10 » RispondiSì. Non volevo dire che NON è una ghost story, volevo dire che non è SOLO una ghost story. Ahn Byeong-Ki mescola tutte le variazioni del genere, passando dal giallo, al thriller, all'horror miscelando anche le culture: occidentale (il taglio puramente americano dei primi quaranta minuti) e orientale (tutto il resto). Lo si apprezza dopo più visioni (anche a me non era piaciuto alla prima visione, nonostante sia un patito del cinema orientale, ma alla seconda visione ho cominciato ad amarlo). E comunque concordo sul fatto che la paura latita, anche se la trovata del muro è davvero incisiva