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IRINA PALM regia di Sam Garbarski

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Invia una mail all'autore del commento kowalsky     7½ / 10  29/12/2007 23:47:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ultima, per certi versi sorprendente rivelazione della stagione, "Irina Palm" è un film che segue le modalità di un certo cinema inglese à la Mike Leigh, mettendo in relazione i crocevia generazionali (e i loro tabù) con un'efficacia davvero fuori dal comune.
Il punto di forza del film è quel "giocare" (anche crudelmente se necessario) con l'interiorità del personaggio, come se tutto il resto del mondo, con la loro ipocrita morale, fosse separato dal suo retaggio emotivo: la prima parte è straordinaria perchè riesce a catturare in profondità il disagio e l'umiliazione della donna davanti a un atto solitamente "immorale" per i suoi princìpi.
Poi prevale il senso opprimente della famiglia, nelle aspettative di un uomo verso una donna, o di un figlio verso la madre: se i figli diventano "proprietà" dei genitori, i genitori diventano a loro volta "proprietà" (opps anche morale) dei figli.
Un pò bozzettistico nell'insieme (certe amiche mausoleo che sembrano proprie di una certa provincia) e qualche caduta di tono (il bambino malato raffigurato nel suo letto, i regali di natale ai bambini in ospedale, un finale troppo qualunquista e moralmente - eh sì - ambiguo) non influenzano più del dovuto la sincerità di un'opera capace di raccontare l'ipocrisia british e la razionalità delle azioni mettendo a nudo l'unica indifessa ragione del "peccato" di questo mondo, il bisogno di denaro ("E come sei finito in un posto come questo?" - "Odio essere povero"). In tutte le sue ragioni, anche quelle "più nobili" di Irina-Maggie.
Sorprendente e autoironica la Faithfull, e non ci stupisce che qualcuno abbia adescato paragoni con il suo tutt'altro che limpido passato di groupie-rockstar.
Nei momenti in cui sembra sfuggire da un mondo conformista e benpensante, animato dalla curiosità di "sapere", è davvero strepitosa.

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Marco Iafrate  30/12/2007 00:12:36Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
...e strepitoso è un suo album del 1981 ( Dangerous Acquaintances ) che se non hai sentito, ti consiglio vivamente, Truth Bitter Truth è da brividi.
Invia una mail all'autore del commento kowalsky  30/12/2007 10:47:35Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Oh se è per questo anche Broken English, il live Blazing Away le sue interpretazioni di Kurt Weill in "Lost in the stars"... una grande artista pensa che io avevo il 45 giri di As tears go by già da bambino e ascoltavo la sua voce a cinque anni... quell'album che dici tu non lo conosco, lo cercherò
sestogrado  30/12/2007 17:28:47Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
amo anche 20th Century Blues e A Secret Life, album scritto a quattro mani con quel genio di Angelo Badalamenti