Jellybelly 7½ / 10 11/01/2008 12:32:50 » Rispondi Piccolo gioiellino di ironia e semplicità, ricco di sfumature grigie ad arricchire e completare il tutto. Marianne Faithful incarna alla perfezione un personaggio difficile, una nonna dallo sguardo segnato dalla vita che trova nei propri affetti più stretti - il figlio ed il nipote malato - qualcosa per cui sacrificare tutto, dai beni materiali (la propria casa) a quelli immateriali (la propria dignità). Andrà avanti grazie alla propria immensa statura morale, che la porterà a comprendere che forse il mondo ipocrita che la circondava meritava di essere perso, e che la mediocrità risiede altrove, e lo farà con un semplice lampo negli occhi, con l'accenno di un sorriso, con un gesto composto, senza mai rinunciare alla propria signorilità. Molto bravi anche i comprimari, dal figlio insicuro al gestore del night alla "hostess" Lucia, tutte storie frammentarie rese con poche battute o sapienti inquadrature; e se da un lato potrebbe accusarsi il regista di voler mettere troppa carne al fuoco, dall'altro se ne apprezza il coraggio nel cercare di dare uno spaccato sincero e disilluso della realtà popolare britannica, senza cercare mai il finale consolatorio o la lacrima facile, nonostante il tema del nipotino malato si prestasse. Allo stesso modo Irina Palm non sfiora mai la volgarità gratuita: le scene delle strip dancer servono solo da sfondo e contrappunto alla distinta "Irina" che attraversa le piste col suo grembiule a fiori e la sua borsetta. Una regia sapiente ed acuta ed un'ottima fotografia contribuiscono poi a fare di "Irina Palm" una vera perla da ricordare e portare con sè. Unica pecca le musiche, invadenti e totalmente fuori luogo, tanto da risultare spesso fastidiose; peccatuccio veniale.
Molto carina ed autoironica la scena in cui la Faithful entra in un'agenzia di collocamento di fianco ad una vetrina piena di chitarre, e l'impiegato le dice che non ha alcun lavoro da proporle perchè lei non ha talento, non ha capacità particolari ed è troppo vecchia...
viagem 20/01/2008 17:20:35 » Rispondi Tu pensa..per me le musiche erano una nota di merito! Tant'è che mi sono segnato il nome dei Ghinzu, che le hanno composte. Vabbè, il mondo è bello perchè vario! Bel film comunque.
Jellybelly 20/01/2008 19:23:29 » Rispondi Eh no, io le ho trovate mediamente irritanti...
sestogrado 12/12/2008 21:52:31 » Rispondi idem. anche io ho cercato le musiche. mi sono rimaste impresse per giorni
kowalsky 11/01/2008 23:21:07 » Rispondi A me è piaciuto molto però... non ti sembra un poco precostruito? Tipo le rivendicazioni della stessa con le amiche, che "si vanta" di quello che fa, secondo me troppo spudoratamente, la rabbia del figlio che lo spettatore potrà pensare esagerata (ma in realtà condivisibile credo), e al tempo stesso la solidarietà femminile della nuora anche questa un pò troppo tout-court... ho avuto l'impressione che tra moralismo e tragressione il film non riesca a trovare due pesi e due misure. Comunque un buon film
paul 12/01/2008 11:40:13 » Rispondi mi sembra invece che tutto quello che scrivi rafforzi la grandiosità del film