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AMORE BALORDO regia di Andrzej Zulawski

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JOKER1926     6 / 10  18/01/2013 00:56:18Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
La scena che celebra il consumo visivo de "Amore balordo" è quella di una roulette impazzita dove i numeri si alternano senza una causa prescritta e logica e dove il tutto sembra essere un incubo grottesco.
E' effettivamente brutto parlare di "grottesco" parlando di Zulawski , ma nel frangente, con "Amore balordo" del 1985 qualche conticino non conta.
Chi ama, o perlomeno conosce la regia, sa che alcune situazioni, o forse gli interi film di Zulawski, si esaltano lontano dagli standard; il regista polacco è autore di storie catastrofiche e clamorose in ambientazioni squilibrate.
E' giusto quindi essere "predisposti" per apprezzare le macchinazioni del regista, ma questa volta ,tutte le premesse e la buona volontà viaggiano su linee non pervenute. Siamo, con "Amore balordo" , in terre concettuali inesistenti, o quantomeno, falsate.
Manipolazione all'estremo: il film nella sua sfera visiva risulta essere troppo teatrale; sul piano psicologico, invece, viene meno qualsiasi programma e di conseguenza è messa a durissima prova la pazienza dello spettatore.
La sceneggiatura insomma è un caos a circuito chiuso. Il prodotto Zulawskiano è una bolgia di azione sconclusionata abbracciata, poi, da una lunaticità mai vista.
Volendo cristallizzare il pensiero di Zulawski e "vivisezionando" la trama possiamo carpire (appena) alcune cose.
"Amore balordo" è la storia di due gang che trattano affari di prostituzione, in questa situazione c'è una giovane prostituta di nome Marie ( Sophie Marceau).
Marie vive di ricordi incancellabili, sua madre è stata uccisa dai suoi padroni. Marie vive come la madre per poter ricalcare (e dunque cambiare?) le dinamiche tracciate in precedenza dalla madre.
In questo vortice strano girovaga l'immagine di un uomo mentalmente ritardato, Leon.
A questo punto con protagonisti della scena Leon e Marie viene a formarsi un doppio triangolo di amore e conflittualità, infatti, ed è davvero fondamentale, ricordare l'inserimento in scena di altre due pedine chiave, si tratta Mickey e Aglè , questa ultima cugina di Leon.
Da una parte Leon e Mickey amano la stessa donna (Marie) , dall'altra Aglè e Marie amano lo stesso uomo, Leon.
Gli eventi praticamente non offrono altro che una eccitata successione di processi umorali quanto mai imprevedibili, volubili e inspiegabili.
"Amore balordo" si chiude nel suo più adatto scenario, ovvero in quello che ha a che fare con la concezione della Morte.
Il ciclo, aperto chissà dove, apparrebbe trovare una collocazione, comunque alquanto improvvisata e malandata, in un epilogo che ammazza tutti e salva solo un'anima incorrotta, in una fattispecie folle e perversa.

Questa è la decifrazione, più o meno analitica, di un film che è orfano di robusti assetti narrativi e di spiegazioni. Il punto sintetico è quello di vedere un film urlato e straziato e cercar di comprendere Zulawski, regista istrionico ed inintelligibile, simultaneamente.