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INTO THE WILD regia di Sean Penn

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Zero00     5½ / 10  21/05/2008 18:18:06Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non mi è piaciuto questo film lungo e (secondo me) retorico. Dal punto di vista estetico niente da dire: è dal punto di vista morale/filosofico che non mi è piaciuto, anzi, mi ha irritato profondamente. Detto questo, pensavo di poter dare la sufficienza perchè scenografie, fotografia, montaggio e regia sono perfetti. Ma non mi è andate giù nè sceneggiatura nè colonna sonora, nè soprattutto la base "retorica" (o la "retorica" di base) del film!
viagem  21/05/2008 18:20:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Non ti è andata giù la colonna sonora???
Complimenti figliolo, sei una mosca bianca!
Zero00  21/05/2008 18:30:12Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Mi sono espresso male, non mi è piaciuto l'utilizzo che è stato fatto della colonna sonora anche perchè i testi vertevano su ciò che mi irritava di più, accentuando il mio senso di fastidio!
ferro84  11/01/2009 02:08:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Si si il film punta sulla nostalgia dei vecchietti e sulla (oramai sorpassatissima) voglia del ritorno alla natura, il tutto raccontato con accenti così demodè e populistici da irritare
Zero00  03/03/2010 11:55:03Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ok, come al solito rivedo i film (che mi siano piaciuti o no) per dare loro una seconda possibilità. Devo ammettere che questo INTO THE WILD la merita. Non credo sia quel capolavoro di cui molto hanno parlato, la retoria si spreca (alcuni momenti, alcune frasi di una sceneggiatura forzata, alcuni ammiccamenti alla camera) ed è accentuata dalle parole in evidenza delle canzoni, retoriche per forza. Però, tra lasciando quello che ad una prima visione mi aveva fatto storcere il naso, quel che rimane è un film che fa della poetica delle immagini il suo punto di forza. E quando parlo di immagini, non intendo solo quelle che raccontano il mondo, le montagne, il deserto e i fiumi, ma quelle che leggono i volti, le rughe, gli occhi, e gli raccontano meglio di tante parole inutili, che lasciano il tempo che trovano. Il finale poi, si raccorda bene con tutto il resto, con la filosofia vera del film, non rappresentata da Alex il protagonista ma da quelle immagini di cui sopra.

Insomma, non un capolavoro ma un film che colpisce il cuore con le immagini e le palle con le parole. Credo che un 7/7,5 sia il voto che merita di più.