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IL PETROLIERE regia di Paul Thomas Anderson

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danielplainview     9 / 10  25/01/2013 13:09:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Come si intuisce dal mio nickname, non potrò che scriver bene su questo film.
Unico nel suo genere, mi viene difficile ricordare un altro film che si avvicina al presente. I primi dieci minuti del film sono un assoluto capolavoro: il silenzio come colonna portante dell'intero film, perché in opere come questa non sono le parole che contano, ma le immagini, le espressioni, tutto quello che non si dice è molto più esplicativo di un qualsiasi suono gutturale, ogni scena, la fotografia, la musica sono sinonimi dell'animo del protagonista: buio, angoscioso, solo, cinico, privo di ogni bellezza e morale e etica. ma non si può che provare amore e compassione per Daniel Plainview perché lui in fondo, al di là della metafora capitalistica, è la rappresentazione di tutto quello che tendiamo a reprimere, che ci hanno abituato a reprimere: la nostra parte oscura. Il male che dimora al nostro interno e il male che riversiamo sul mondo, e non servono parole per descriverlo ma solo il silenzio.
Inutile sprecare parole su Daniel Day Lewis. Irraggiungibile. In un certo senso si può pensare che il film sia solo lui, in parte è vero, ma c'è anche tanto altro, per trovarlo basta scavare, non avendo paura di sporcarsi le mani di petrolio.