SAW IV regia di Darren Lynn Bousman

JOKER1926     4½ / 10  13/10/2009 22:26:49 » Rispondi
"Saw IV" di Darren Lynn Bousman (autore già di altri sequel della saga) è senza storie un film sostanzialmente mediocre; dopo il primo film "Saw l'Enigmista" (prodotto sicuramente apprezzabile) sono stati creati sequel dai risultati abbastanza altalenanti, insomma anche il secondo sequel (sempre della stessa regia) ha deluso, il terzo è stato una sorpresa (ovviamente positiva!) il quarto capitolo della serie è una grossa delusione.

Innanzitutto bisogna dirlo… Le idee cinematografiche dopo un po' si esauriscono e la prevedibilità subentra inesorabilmente, insomma sono sempre le stesse cose viste e riviste, è ora di finirla!
"Saw IV" presenta una dose sguaiata e metodica di splatter che, a conti fatti, è praticamente inutile e soprattutto demenziale; la paura e lo sgomento si deve (a Mio avviso) generare anche da altro.
Il film del 2007 in pratica inizia nel sangue e finisce nel sangue, inoltre la regia risulta essere davvero pessima (film sul piano tecnico girato abbastanza male); da segnalare poi una sceneggiatura pessima che presenta una storia troppo inceppata con episodi assurdi ed estremamente forzati che sfociano nella massima banalità, insomma pellicola difficile da seguire, troppi infatti gli aneddoti che si intersecano fra di loro in modo sistematico per tutto il tempo, essi ovviamente presentano delle grosse incongruenze e inoltre rendono il film troppo utopistico, surreale.
Dunque Noto davvero tantissimi difetti; fra i pregi Riscontro una fotografia accettabile, la colonna sonora e poco altro.

"Saw IV" in fondo presenta qualche piccola genialità (piccola), ma il tutto è elaborato in modo assai discutibile, gli enti oggettivamente distruttivi di tale prodotto sono l'inutile e sproporzionato sangue ( che alla lunga davvero stanca e disgusta) e la narrazione troppo caotica e casinista sorretta da tante contraddizioni che fanno scadere la pellicola in un alone di estrema bassezza.
Un altro film (genere Horror/Thriller) da accantonare nella fantomatica "stanza" delle dimenticanze cinematografiche.