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IL QUINTO ELEMENTO regia di Luc Besson

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Spotify     8 / 10  12/08/2017 06:21:53Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
ATTENZIONE, il commento contiene SPOILER

Grande film di Luc Besson, maestro indiscusso di questo tipo di pellicole. Il regista francese gira un film sicuramente commerciale e che non spicca certo per l'originalità della trama, però, il director si gioca bene le sue carte in quanto, pur creando un prodotto destinato alla massa, immette tanta buona ironia all'interno di un plot tipicamente fantascientifico. In più c'è un messaggio etico molto significativo.
La trama, all'inizio, è ambientata nell'antico Egitto, nel 1914, agli albori della prima guerra mondiale. Un archeologo ed il suo assistente, all'interno di una grande roccia, scoprono di uno strano ed oscuro male, il quale si risveglia ogni 5000 anni e che può essere sconfitto solo tramite la congiunzione di quattro pietre più un quinto elemento, l'essere supremo. Improvvisamente atterrano sul posto con un'astronave, degli alieni biomeccanici, i "Mondoshawan", ossia i guardiani di queste pietre e le portano immediatamente via, visto che la guerra incombe. Il capo delle creature però, a causa di un incidente, resta impossibilitato ad andar via e così, ordina ad un sacerdote li presente, l'unico che sapeva tutto sin dall'inizio, di tramandare alle future generazioni, tutto quello che c'è da sapere sul male supremo e come neutralizzarlo.
300 anni dopo, nel 2263, il male si è risvegliato sottoforma di una gigantesca sfera nera e sta per attaccare la terra. Inutili i tentativi delle forze governative di fermarlo. Nel frattempo i "Mondoshawan" stanno tornando per riportare sulla terra le pietre ma subiscono l'attacco dei "Mangalores", dei guerrieri spaziali. Delle pietre nessuna notizia, ma, c'è un sopravvissuto, o meglio, delle cellule di un organismo. Gli umani riescono a clonare l'essere, il quale si rivela una bellissima ragazza, che però non ricorda niente di se. Costei, altro non è che il quinto elemento, ma si fa chiamare semplicemente "Leeloo". Una volta fuggita dal laboratorio, la giovane aliena, si mette alla ricerca del prete Vito Cornelius, colui a cui è stato tramandato il sapere sulle pietre e sull'essere supremo. Nella ricerca, la donna si imbatte in Korben Dallas, un ex marine ed ora guidatore di "aerotaxi". I due riescono a trovare Cornelius e inoltre, si scopre che le pietre non sono andate perse ma, sono state consegnate dai "Mondoshawan" ad una cantante lirica che terrà sull'astronave da crociera "Fholston Paradise" un concerto. Così, Korben e Leeloo partono alla volta di questo posto per recuperare le preziose pietre. Dovranno però fare i conti, oltre che con i "Mangalores", anche con Zorg, un guerrafondaio in combutta col male supremo.
La pellicola si sviluppa dunque su una trama piuttosto lunga con tanti personaggi, eppure, Besson riesce a narrare la storia con una sorprendente felicità e in più, tiene sempre viva l'attenzione. La pellicola difatti è molto free, vivace, allegra e piena di avventura.
La regia di Besson è certamente il punto forte dell'opera. Innanzitutto c'è una particolare caratterizzazione dei personaggi: il regista non ne fa una descrizione eccessivamente dettagliata, ma ce li presenta così, per quel che sono. D'altronde, visto il tipo di film, che senso aveva fare un'analisi completa dei protagonisti? Basta l'ironia che Besson immette in ognuno di questi per far leva sull'astante. E secondo me, il cattivone Zorg, è il migliore di tutti, poche altre volte ho visto un antagonista così simpatico.
Il ritmo, come ho accennato prima, è travolgente. 2 ore che volano via tra inseguimenti, sparatorie e situazioni tragicomiche. Solidissma la narrazione, un continuo succedersi di eventi, sempre ben spiegati.
Sia le scene action che quelle comiche sono fantastiche, anche perché, spesso, sono fuse tra loro. E qui Besson tira fuori anche una certa orginalità, riuscendo ad amalgamare con inventiva, i vari elementi. Oltretutto, si tratta di sequenze quasi sempre avvincenti, un po' scontate si, ma che fanno divertire lo spettatore.
Effetti speciali sbalorditivi visto l'anno della pellicola. Il loro realismo è impressionante. E la loro spettacolarità ha pochi eguali nel genere. Ad esempio vogliamo citare le macchine volanti? Oppure svariati particolari della scenografia? O ancora tutta la sequenza della ricostruzione di Leeloo? Questi effetti battono su tutti i fronti quelli iper-computerizzati di oggi.
Il finale è ben studiato, naturalmente è parecchio prevedibile, però chiude in maniera onesta la pellicola.
In tutto questo c'è spazio pure per il forte messaggio lanciato dal director: l'uomo ha fatto e fa solo del male, in tutti i modi, quindi, qualore ci fosse la possibilità, ne varrebbe davvero la pena salvarlo? Ai posteri l'ardua sentenza.
L'ambientazione è straordinaria e secondo me, veritiera. Le città del futuro infatti, me le immaggino molto simili alla New York del film. Effetti visivi sbalorditivi. Bellissimo anche com'è rappresentato lo spazio e la "Fholston Paradise". Insomma, uno sfondo perfetto per il tipo di storia.
La fotografia si sposa bene con la location, ci sono dei bei colori accesi, i quali, danno un tocco in più di eccentricità.
Il cast, è un altro dei motivi per il quale il film trova il successo. Ci sono due pezzi da novanta quali Bruce Willis e Gary Oldman e l'allora esordiente Milla Jovovich.
Oldman è senza ombra di dubbio il migliore. Una recitazione la sua, veramente divertentissima e piena di sfumature che a parer mio, rendono unico il personaggio di Zorg. Spesso in prodotti come questo, gli attori che interpretano i cattivi, si basano sui soliti cliché, invece Oldman tira fuori dal cilindro una prova sorprendente. Ovviamente, c'è grande merito di Besson che ha caratterizzato il personaggio a dovere. Gli sguardi di Oldman sono unici nel loro essere e l'interpretazione dei dialoghi è impeccabile.
Willis fa quel che sa fare meglio, ovvero, sparare e scappare. L'attore di Idar-Oberstein fa insomma il solito ruolo per il quale tutti lo conosciamo. Tuttavia, il vecchio Bruce regala ancora una volta una performance di qualità e, anche lui, riesce a far buon uso dell'ironia.
Sulla Jojovich c'è poco da dire, ma non sul piano recitativo, bensì su quello dell'aspetto. Troppo, troppo gnocca.
La sceneggiatura è ferrea e ben concepita. Non presenta grosse falle ed ha un impianto narrativo curato fin nei dettagli. Tante le situazioni interessanti ed originali, mentre i colpi di scena sono architettati in maniera perfetta, accadono al momento e nel modo giusto. Sono tanti, segno che le idee c'erano, e per niente scontati. Eccellenti i dialoghi, densi di umorismo, mantengono viva la narrazione e niente male anche la stesura dei personaggi. Magari la trama in se, l'idea di base, non è proprio il massimo dell'originalità, però, ci si può passare tranquillamente sopra. Isomma l'esempio perfetto di uno screenplay per un film di fantascienza.

Conclusione: adrenalinico, palpitante e gagliardo. Una pellicola che trascina lo spettatore in un vortice di emozioni, dal primo all'ultimo minuto. Grandissimo lavoro di Luc Besson, il regista da quel tocco che serviva per elevare la pellicola. Ottimi gli attori. Guardatevelo e gustatevelo, vi piacerà di sicuro.