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LEON regia di Luc Besson

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JOKER1926     7½ / 10  19/09/2010 20:12:30Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
"Leon… Che nome cazzuto!" …
E' una delle battute a inizio film, pronunciate da Matilda, la bambina "quasi uccisa" nel film di Luc Besson ma intenzionata violentemente a crescere per meditare ed ottenere vendetta.
"Leon" è la storia di due immagini diverse, un ermetico sicario impatta con un'audace bambina, rapporto quasi inverosimile utile, forse fondamentale per innalzare la pellicola francese nell'alto dei "cieli" cinematografici.


Praticamente quello di Besson è il film che riesce una volta ogni tanto nella vita, forse una volta sola.
Tutto gira come deve girare dagli attori, alla trama; senza dimenticare, ovviamente, il lato tecnico.
In "Leon" troviamo un Jean Reno meraviglioso, campasse cento anni non può raggiungere i livelli dei giorni del 1994, i giorni della produzione di tale grandioso film.
Ad erigere ad oltranza il cast un'impeccabile, prodigiosa Natalie Portman senza però dimenticare la prova, sotto alcuni versi "tarantiniana" di Gary Oldman.
La trama di "Leon" appassiona senza se e senza ma, dall'inizio fino alla chiusura, fino alla scena terminale, passando attraverso grandi emozioni e scene apocalittiche di azione e sentimento, infatti il film di Besson è mix di sentimento, azione e violenza; a tratti il sentimento cerca di prevalere in un disegno, quello dell'amore, quasi paradossale e troppo azzardato.
La sceneggiatura sotto questo mirato aspetto (ed altri) potrebbe apparire agli occhi del pubblico troppo forzata, con episodi, come quelli della caserma, troppo costruiti sull'azione e concettualmente approssimativi e fin troppo irreali; ma tutte queste inesattezze e "contraddittorietà" dinamico narrative aumentano e sprigionano la fantasia di chi guarda il film sempre su un equilibrio di follia e di animo.
Il film effettivamente non ha punti morti, sul piano della narrazione il tutto scivola via in modo magnifico, giungendo pian piano ad un' ultima parte spettacolare ove il fattore emotività con un'adrenalina di fondo eleva maggiormente "Leon".
Besson è bravo e furbo ad inserire nel film dialoghi ed episodi leggeri ,umoristici e goliardici che allegati con il tutto incrementano le positività.
Il finale è sensazionale, molto drammatico e dopo la visione, dopo aver tifato per i due protagonisti, rimane qualcosa di "vivo" e indeterminato nella mente, non facile da dimenticare.