ULTRAVIOLENCE78 8½ / 10 10/07/2008 10:50:21 » Rispondi Intenso e a tratti commovente questo lavoro di Murnau, che per certi aspetti ricorda "L'Atalante" (rectius, quest'ultimo ricorda "Aurora" dato che è cronologicamente antecedente): la donna tentatrice, infatti, incarna le insidie che cela la grande città, costituita da ingannevoli balocchi e popolata da ambigui soggetti, cui si contrappongono la sobrietà e la tranquillità della vita di campagna; anche alcuni momenti onirici rappresentano un'ideale vicinanza col capolavoro di Vigò (anche se le vette liriche di quest'ultimo sono quasi irraggiungibili). "Aurora" si configura stilisticamente come una perfetta commistione di generi: la prima parte, nella quale viene architettato l'uxoricidio, ha la veste di un noir; la seconda, ambientata nel contesto urbano, si presenta come una commedia leggera costituendo una spiazzante rottura con i toni "neri" del prologo; nella parte conclusiva, infine, si mette in scena il dramma del naufragio che termina con lieto fine culminante con il sorgere, materiale e simbolico, dell'aurora: del nuovo inizio. E' quasi superfluo stare a rimarcare la bellezza delle sequenze che compongono questo indimenticabile lungometraggio, nelle quali i giochi di luci ed ombre, nel solco della tradizione aespressionista, contribuiscono ad esaltare ed enfatizzare le vicende dei protagonisti.