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LA GUERRA DI CHARLIE WILSON regia di Mike Nichols

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ULTRAVIOLENCE78     6½ / 10  18/02/2008 12:04:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Con una storia così, si sarebbe dovuto osare molto di più. Nichols doveva essere più incisivo e affondare gli artigli; invece da tutta la pellicola traspare un sarcasmo blando e poco mordace, anche se a tratti arguto. E' vero che la classe politica americana, così come gli esponenti della CIA, viene dipinta in maniera grottesca in tutta la sua faciloneria e e in tutto il suo lassismo, ma alla fine il regista sembra essere quasi indulgente verso il superficiale "americanismo" al confronto dei carnefici comunisti russi, ritratti esclusivamente secondo lo stereotipo più truce e crudo.
I proponimenti di Nichols sono senz'altro buoni, ma il fatto che egli si sia fermato ad una invettiva poco pungente e a tratti larvata -nonchè ad una certa approssimazione nella narrazione degli eventi storici- ha fatto sì che questo lavoro risulti monco e riuscito solo in parte.
Quantunque vi sia il rischio che nel corso del film la descrizione dei fatti instilli nello spettatore poco accorto un certo favoritismo a stelle e striscie, fortunatamente il finale non lascia ombra di dubbio sulle intenzioni di Nichols di far apparire come perdenti sia i "semplicioni" americani sia i "sadici" russi.
Da segnalare l'iInquietante rumore di sottofondo dell'aereo, che si sente a un certo punto del film, allusivo alla catastrofe delle Twin Towers.
Da Nichols, che veniva dalla bellissima esperienza di "Angels in America" (questo sì veramente caustico verso la politica e la società americana), mi aspettavo decisamente di più. Probabilmente in mano ai fratelli Coen, uno script del genere avrebbe dato esiti migliori.