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LA RAGAZZA DELLA PORTA ACCANTO (2007) regia di Gregory Wilson

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BenRichard     7 / 10  30/03/2018 07:52:55Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Allora...film un pò difficile da trattare...vorrei dividere le due cose, certo non è facile in quanto si basa su di una storia vera seriamente raccapricciante...documentandosi su questa tragica vicenda riguardante la povera ragazza Sylvia Likens vengono davvero i brividi...
Però vorrei cercare di giudicare il film come film e basta, altrimenti si è troppo condizionati..anzi..probabilmente lo sono lo stesso...comunque ci provo..
Il film tende tutto a disturbare lo spettatore non tanto per ciò che si vede, ma è tutta una violenza psicologica che per l'appunto come dicevo prima (ecco vedete, difficile non tenerne conto) per un buon 50% si affida già al fatto reale che è accaduto per sconvolgere lo spettatore...l'altro 50 invece ci viene mostrato con gli attori del film, con l'atmosfera malata che si respira, e la drammaticità della situazione, e la rabbia frustrante di vedere questa povera ragazza torturata nella maniera più gratuita possibile. Vedere inteso nella sua concettualità, il regista Gregory Wilson opta intelligentemente a mio parere di non mostrare le scene di tortura lasciando il tutto all'immaginazione, non vuol essere un "torture porn" questo film...vuole raccontare come fanno tante altre pellicole una storia vera che purtroppo in questo caso riguarda una vicenda malatissima.
Vicenda malata creata da una zia squilibrata che riusciva a influenzare le menti di tutti questi giovani ragazzi e persino alcune ragazze...ecco uno dei limiti del film...sarà anche successo realmente....ma davvero faccio fatica...giuro...cioè veramente nessuno si è mai opposto a questa squilibrata? nessuno l'ha detto ai propri genitori...nessuno che ne abbia parlato con una persona qualsiasi anche per caso, per sbaglio...il limite più grande del film appunto sta nel ragazzino protagonista innamorato di Meg (la ragazza torturata), che vorrebbe tanto aiutarla ma non ci riesce...poteva avvertire la polizia...poteva dirlo ai suoi gentiori...il gesto che compie alla fine poteva farlo prima...ripeto questo è il limite più grande del film..non è statpo gestito benissimo, anche se bisogna ammettere che non era certo facile da gestire per renderlo del tutto credibile...il fatto che davvero nella realtà nessuno abbia mai detto una sola parola e tutti si divertivano a torturare questa ragazza è una roba che fa davvero accapponare la pelle..........
Comunque molto brava l'attrice (Blanche Baker) che interpreta la zia Ruth Chandler. La recitazione in linea generale è buona considerando anche che sono tutti molto giovani, in particolar modo Daniel Manche nel ruolo del ragazzino innamorato, e di Blythe Auffarth nel ruolo di Meg.
In conclusione devo ammettere che da parte mia è difficile non considerare che si tratti di una storia vera...preso a sè il film, senza tener conto del fatto reale, potrebbe risultare un pò più difettoso...
Molto drammatico e molto disturbante...sconsigliata la visione se non si è ben preparati psicologicamente.