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LA RAGAZZA DELLA PORTA ACCANTO (2007) regia di Gregory Wilson

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     7½ / 10  30/01/2013 10:57:09Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Tratto dall'omonimo romanzo di Jack Ketchum, a sua volta ispiratosi a un aberrante fatto di cronaca nera, "The girl next door" è un film doloroso e sconvolgente, sicuramente sconsigliabile alle persone più sensibili per quanto la regia di Gregory Wilson non sia affatto munifica di dettagli, ma anzi, segua un registro rispettoso verso la memoria della vittima evitando un fastidioso voyeurismo gratuito.
Resta il fatto che sopportare l'escalation di violenze fisiche e psicologiche subite dall'adolescente Meg (il suo vero nome era Silvya M. Likens) non è facile, soprattutto perché non si riesce ad assumere una pozione distaccata. Wilson è infatti abile nell'indurre una forte empatia distillando la storia attraverso l'innocente sguardo del giovanissimo David, unico elemento positivo, seppur omertoso, dell'orrendo quadretto suburbano.
A ciò contemporaneamente si combina l'enfasi verso il basso per il personaggio dell'aguzzina -una gigantesca Blanche Baker- talmente nauseante e depravata da scatenare nello spettatore sentimenti a dir poco rabbiosi. Tutta questa malvagità è attentamente messa in contrasto con il candore di Meg, già sfortunata per aver perduto i genitori, ora vittima senza colpe di un ambiente domestico in cui diventa valvola di sfogo delle frustrazioni di una vita spesa senza amore o soddisfazione, tra sigarette ed alcol e un nugolo di figli maschi. La regina folle e il suo popolo di piccoli uomini (che aumenteranno di numero con il coinvolgimento nelle sadiche sessioni di alcuni giovani vicini di casa) sfogano ogni insoddisfazione sul fragile corpo della ragazza, rinchiusa nell'inferno di un lurido scantinato mentre al piano superiore i colori caldi e avvolgenti sostengono la reputazione irreprensibile di una classe medio-borghese mostruosa.
Non privo di qualche passaggio banale o fin troppo accentuato resta un film ben girato e shockante, una disamina esplicita sull'educazione all'odio e al male da parte di una personalità forte nei confronti di discepoli facilmente plagiabili. Una storia che si ripete.