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TUTTA LA VITA DAVANTI regia di Paolo Virzì

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dhagos     5½ / 10  19/04/2008 00:10:14Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Virzì tenta l'impresa ,alquanto ambiziosa, di descrivere la realtà del precariato e lo fa palesemente senza intenti realistici.C'è sempre nei suoi films una vena voluta di ingenuità , di purezza infantile, come se il regista volesse descrivere la realtà attraverso lo sguardo di un bambino creando delle fiabe fra il grottesco e il surreale . E' del tutta assente in lui la componente di analisi sociale delle cause di questo fenomeno e credo che un film ad esempio alla Ken Loach sia assolutamente lontano dal suo stile cinematografico. Qui racconta il percorso di una ragazza brillantemente laureata in una disciplina che notoriamente conduce ad anni se non ad una vita di precariato(quindi chi la sceglie sa a cosa va incontro). Il film è tutto incentrato sulla contrapposizione fra cultura alta e pseudo cultura rozza nazional popolare la cui massima espressione è il "grande fratello". La protagonista è costretta a scendere dall'empireo dei massimi pensatori e deve ,pur di sopravvivere, confrontarsi con ciò che gli offre il mercato , cioè il peggio dell'umanità condito da una spietatezza da lager.
Sempre bravissimo Elio Germano nei panni del venditore schizzato e super competitivo e sempre uguale a se stesso Valerio Mastrandrea , la cui maschera monocorde si perpetua immutabile in tutte le sue apparizioni dal Maurizio Costanzo show ad oggi.Fra le attrici ,la Ferilli interpreta una se stessa involgarita e perfida , di certo non una grande prova.
Il film resta comunque un prodotto tipicamente italiano , ha poche chances di suscitare interesse all'estero perchè, se pure tratta di un tema scottante a livello planetario ,non riesce ad avere mordente e a coinvolgere emotivamente lo spettatore: al massimo lo turba presentandogli un mondo meschino e disperato.