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NOI I RAGAZZI DELLO ZOO DI BERLINO regia di Uli Edel

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DankoCardi     9½ / 10  31/12/2019 18:07:50Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Più che un film una storia che ha segnato una generazione...ed ancora continua a farlo. Negli anni '80 quando lo passarono in tv la mia professoressa delle medie ci consigliò di vederlo per sensibilizzarci al problema della droga: per un bambino di 12 anni vedere un film del genere è traumatico, ma sono quei traumi che servono nella vita. Ho sempre pensato che il "sacrificio" di questi ragazzi (in parte giustificabile in quanto nei primi anni '70 ancora non si era ben consapevoli di tutto il marcio che avrebbe portato diventare tossicodipendenti) sia servito alle generazioni future come monito. Edel non poteva realizzare pellicola migliore: cupa, buia, putrida come le vite dei protagonisti, inserendoci sequenze emblematiche come la lunga carrellata in macchina dentro la galleria che non finisce mai, simbolo del tunnel della droga, o il rallety quando Christiane deve entrare in auto col suo primo cliente facendoci vivere il suo drammatico passaggio tra la fanciullezza e l'età adulta...come un punto di non ritorno; geniale anche l'omaggio a "La notte dei morti viventi" di Romero con i tossici che poi vengono mostrati come zombie. Anche il rapporto tra Christiane e la madre è mostrato benissimo mentre, per esigenze di sceneggiatura, sorvola del tutto la parte circa la sua infanzia. Non lesina niente sulla crudezza ed il realismo delle scene che fanno capire chiaro e tondo che non c'è una speranza (disturbante la sequenza della disintossicazione...solo per citarne una). E se pensate che quello che si vede sia shockante io che ho letto più di una volta il libro vi assicuro che in confronto questo sembra un film della Disney. A completare il tutto delle musiche più che adatte ed una incredibile interpretazione della giovanissima Nadja Brunckhorst...un vero peccato che abbia fatto pochissimi film. Bisogna avere uno stomaca forte...ma questo film va visto per forza!