tylerdurden73 7 / 10 20/07/2009 14:18:35 » Rispondi Tra le pellicole sull’uso (ed abuso) di stupefacenti ”Noi,I ragazzi dello zoo di Berlino” è da considerarsi tra le più celebri che trattano questo argomento.Capace per crudezza e temi affrontati di suscitare svariate polemiche all’epoca dell’uscita in sala,è un film rimasto radicato nella memoria di moltissimi cinefili.Attualmente potrebbe apparire sorpassato o anacronistico,ma è un errore considerarlo tale.Di certo i tempi sono cambiati, ed i giovani sballati di oggi sono lontani parenti di quei cadaveri ambulanti di cui Berlino e moltissime altre città europee traboccarono per molti anni.Ma è anche sacrosanto notare come alcune situazioni non si siano evolute nel tempo,rimanendo la maggiore causa della deriva incontrollata di questi ragazzi.Famiglie distratte,incapaci o impossibilitate a notare il disagio dei figli,l’assenza di istituzioni e servizi adeguati sono ancora tra le ragioni primarie dei malesseri esistenziali dei teenager.I quali spesso deboli ed indifesi dinnanzi ad una società crudele ed indifferente cadono preda dei loro stessi eccessi,della loro esigenza di contravvenire la normalità,ribellarsi ed al tempo stesso sentirsi protetti all’interno di un gruppo con il quale condividere le medesime problematiche. Uli Ledel è bravo a rappresentare il lerciume,il senso di abbandono ,di disperazione e quella tremenda alienazione che colpiva questi giovani.Completamente distaccati dal mondo reale,ossessionati dalla continua ricerca di denaro e droga,disposti ad ogni bassezza ed umiliazione, tipo vendere prestazioni sessuali, pur di ottenere il tanto agognato trip.Il regista utilizza un approccio quasi documentaristico,sfrutta al meglio la brava Natja Brunckhorst,ottima nella sua metamorfosi fisica che da splendida giovinetta la porta a tramutarsi in repellente ed irriconoscibile sballata.Peccato approfondisca poco le motivazioni di un fenomeno che si sviluppò così velocemente su larga scala,limitando il suo operato a quella di distaccato illustratore.La verosimiglianza è ciò che colpisce maggiormente.Sguardi perduti nel vuoto,corpi che vagano spesso senza meta dai connotati fisici stravolti dall’uso dell’eroina.Aiuta non poco il grigiore generale che caratterizza la pellicola,un insieme di posti degradati e di panorami costituiti da anonimi palazzoni avvolti da un’atmosfera opprimente.Ledel utilizza in maniera un po’ semplicistica analogie e simbolismi,ma ha anche il grande merito di mostrare con efficacia l’orrore della tossicodipendenza,è forse troppo didascalico in alcuni frangenti e più interessato ai risvolti sentimentali che non sociologici,ma alla fine riesce nel riportare una disperazione tragica che francamente si fatica a dimenticare.
tu credi? ne vedo parecchi al mio paese, "viaggiano" tutto il giorno.....c'è chi si porta la figlioletta a spasso e chi il fratellino minore e sono strafatti!.....lavati, ben vestiti, ma strafatti! probabilmente i cadaveri nei piccoli paesi si trovano a loro agio....e ne gira di roba, altro che la grande città...
Probabilmente la tua realtà è molto diversa dalla mia,qui in giro non se ne vedono più da anni. Se vai in giro la sera,ma solo in centri più grandi di quello in cui abito,qualcuno lo incontri,ma non sono certo conciati come nel film.Quelli da queste parti sono scomparsi verso la fine degli anni '80,per la maggior parte ,ahimè,morti. Qui ai tempi le stazioni di cittadine e paesotti pullulavano di questi ragazzi,ora non ci sono più.Preferiscono frequentare locali alla moda,vesirsi bene ed ovviamente ammazzarsi di coca. Quelli di cui parli forse sono tossici di vecchia data,ormai con una certa età sulle spalle,sopravvissuti miracolosamente a droghe e siringhe infette.Stento a credere che ci siano ancora in giro ragazzini che si fanno le spade...
io ho più paura quando i miei figli stazionano nella piazza dell'oratorio o al solito bar ...forse perchè conosco le facce di chi la mer.da la vendono...con 10 euro non ne compri di coca! sono quei miscugli che hanno spedito in psichiatria con il cervello fuso il figlio di una mia amica (e ha 19 anni) non prima di averla spedita al p.s. con un buco nella testa. mi spiace, non è una polemica, solo che quando sento parlare di "roba" ...mi si rizzano i capelli e mi viene da piangere
Ma che di roba ne giri ancora un fottio non è certo sorprendente,è sotto gli occhi di tutti.Però le abitudini di spacciatori e tossici sono cambiate,non più simili a quelle illustrate nel film,a parte forse rari casi.