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NOI I RAGAZZI DELLO ZOO DI BERLINO regia di Uli Edel

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JOKER1926     5½ / 10  05/12/2011 01:27:27Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Congiungere aggettivi di somma gratitudine a film famosi spesso è un' incongruenza mentale che appartiene a molti spettatori che visionano i tasselli, ovvero le pellicole, della grande "casa" Cinema.
Volendo esser asciutti e veloci c'è da dire che, nello specifico, parlando di "Noi i ragazzi dello zoo di Berlino" ci sono critiche da inoltrare.
Critiche che nascono da vari fattori, poi se il prodotto cinematografico è passato alla storia per la sua serietà e gravosa tematica del contenuto bene, questa è tutta altra storia!

"Noi i ragazzi dello zoo di Berlino" è diventato un cult per via delle denuncie esposte a livello di droga che riflette l'animo di adolescenti; l'altra denuncia, toccata in modo trasversale, è quella della prostituzione che avvolge tutti i sessi portando nella mente una miseria insopportabile.
Fin qui potremmo dire che Edel, regista del film, ha impostato una buona infarinatura di trama, talaltro presa dal libro che presta insomma il titolo al lavoro cinematografico del 1981.
I problemi (ovviamente non di tossicodipendenza) per la regia diventano col tempo sempre più corposi.
"Noi i ragazzi dello zoo di Berlino" si incarta in una sceneggiatura troppo poco varia e, usando un eufemismo, prevedibile, prolissa ed estremamente ripetitiva.
E qui, a questo punto, sorge il tremendo dubbio. Forse non era proprio il caso di trasportare la vicenda letteraria sul grande schermo, la mia teoria potrebbe presentarsi azzardata e impopolare, o meglio non omologata. Ma proseguendo secondo concezione personale aggiungo che tutto il film, a parte le sue tematiche, trasmette ben poco allo spettatore, un film dovrebbe emozionare! Invece qui lo spettatore fa partire un countdown per bramare il termine del prodotto, che, dopotutto, offre un finale poco allettante. Ma la drammaticità (forzata e ripetuta) è sempre presente.
Non convince nemmeno la confezione tecnica, l'unica nota di spessore è la colonna sonora "Heroes", per il resto dalla fotografia agli attori tutto di ordinario e nulla di eccezionale. Si poteva comunque lavorare diversamente. Nel discorso tecnico, come pecca, ricade anche il ritmo (bassissimo) che con la piattezza della storia almanaccano, insieme, un palco di pesantezza , di scarsissima emotività, questo è un discorso di base che grava in modo perentorio e terminale sulla valutazione di ogni specie di pellicola.