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NOI I RAGAZZI DELLO ZOO DI BERLINO regia di Uli Edel

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GianniArshavin     8 / 10  26/09/2014 15:43:02Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sebbene rivisto oggi "Noi ragazzi dello zoo di Berlino" mostri qualche inevitabile ruga dovuta all'evoluzione delle droghe nel tempo , il suo indiscutibile valore storico e la sua valenza "testamentaria" rimangono inalterati.
La pellicola tutt'ora continua ad essere una delle testimonianze più realistiche e crude di quella generazione che per quasi due decenni fu vittima e schiava di eroina , cocaina e "trip" acidi che tante vite spezzarono in giovane età. Tratto da un omonimo libro campione di vendite , "Noi ragazzi.." racconta la discesa nell'oblio di un gruppo di adolescenti che durante gli anni 80 conobbero l'eroina , le siringhe e il malessere di vivere in una Berlino cupa e oscura.
Girato in uno stile quasi documentaristico il film predilige un'esposizione realistica e veritiera dei fatti , sacrificando la componente intima (principale nel romanzo) per puntare tutto sulla verosimiglianza e sulla crudezza visiva , che il regista Edel riesce a trovare presentandoci un'opera non per tutti i palati vista l'enorme mole di scene forti ed estreme. Il titolo è composto da una serie di sequenza ai limiti della sopportabilità per squallore e miseria , e più di una volta mi sono sorpreso a distogliere lo sguardo; alcuni momenti ti rimangono dentro e sarà difficile dimenticare l'inferno che questi ragazzi si sono scelti come vita.
Ovviamente "Noi ragazzi..." non vuole solo shoccare ma anche mostrare gli effetti deleteri di certe sostanza sulla salute psicofisica , ed è notevole in questo senso il lavoro svolto sui volti e sulle fattezze in deperimento dei protagonisti.
Dal punto di vista emotivo il prodotto malgrado una scarsa caratterizzazione dei personaggi riesce a colpire , difatti più si andrà avanti con la visione più si entrerà in empatia con le sofferenze e il disagio dei personaggi.
Oltre a tutto ciò a spingere il titolo verso lo status di cult movie abbiamo una colonna sonora curata da David Bowie perfetta in ogni sua nota , una bravissima protagonista che incarna in maniera superba la giovane adolescente di inizio 80 che casca un po per depressione un po ingenuità nel vizio e un'ambientazione angosciante e alienante come solo la Berlino pre-caduta del muro poteva essere.
Passando ai difetti il lavoro di Edel ne conta parecchi , dalla lentezza del ritmo troppo pedante ad una confezione tecnica che ad alcuni potrebbe sembrare esageratamente rozza (anche se questo aspetto a mio parere collima totalmente con il tipo di storia raccontata) ,passando per una sceneggiatura che trascura determinati episodi della vita di Christiane che potevano essere maggiormente approfonditi.
Comunque sia nonostante le pecche e il forte legame con gli anni in cui è stato realizzato "Noi ragazzo dello zoo di Berlino" continua ad essere uno dei film generazionali per eccellenza; un manifesto sincero , crudo e non banale su una piaga che ha devastato la gioventù di qualche anno fa.