Febrisio 8½ / 10 17/03/2009 13:12:36 » Rispondi Bello! Mi aspettavo qualcosa di diverso, molto più pesante da seguire. Invece ci propone un intervista che sa di due amici che dopo anni si ritrovano a raccontarsi
Crudo nello scoprire quali siano realmente i secondi fini di tanta tendenza all’essere aperto e sana socialità.
Film il cui punto di forza sta nel dialogo, seguito a ruota da due ottimi attori; Buscemi è una conferma, la Sienna oltre a questo è un bel vedere. Dialogo non di altissimo livello, ma che intriga nell’ascoltarlo; divertente, sfacciato ed astuto. Il botta e risposta dei due protagonisti lascia lo spettatore comodo sulla poltrona a seguirne i risvolti e le reazioni che lo incuriosiscono.
Un amaro, ma bel finale che non lascia indifferenti. Per certi versi lo avremo sicuramente preannunciato; al momento che il giornalista Pierre pronuncia il nome del ragazzo all’attrice, lei cade completamente dalle nuvole. Per fortuna che la buona recitazione nella recitazione di se stessa, da al film ancora una enorme credibilità.
Grande Steve Buscemi che firma questo prodotto come interprete, sceneggiatore e regista. Di logica vien da domandarsi se Buscemi stia descrivendo un’esperienza personale simile. Un attore nel mondo del cinema, chi meglio di lui potrebbe scrivere una sceneggiatura del genere? Ebbene no, ci troviamo dinnanzi ad un ennesimo remake americano, nel quale Steve ne omaggia il suo regista olandese Theo Van Gogh.
Oltre alla trama volgarmente riassunta in un giornalista che si vuole fottere sin dall’inizio e in tutti sensi la bella attrice, ma che dal canto suo è sufficientemente eccentrica per farsi fottere solo da chi desidera lei. Interview cela una verità che purtroppo non è delle più oneste. Premetto che il film lo espone in un mondo giornalismo/star. Come da mia firma nel mio account, scrivo; Tutti han qualcosa da nascondere. Questo nel bene e nel male, e non per forza dev’essere una cosa negativa. Eppure sostengo questa affermazione, in quanto anche tu che stai leggendo, che magari già pensi dentro di te “No, io sicuramente no”, nascondiamo fatti o parti caratteriali quando ci relazioniamo con gli altri. A volte ci mostriamo per quello che non siamo, o tralasciamo le parti essenziali e reali che possono far male a noi stessi, ad altri, oppure che può essere usato contro di noi. Ci viene naturale, non dobbiamo nemmeno fare uno sforzo. Non siamo diversi dai protagonisti di questo film, anche se questa situazione è eccessiva e soprattutto con secondi fini altrettanto eccessivi.
Alla fine della pellicola ci diranno che c’è sempre un vincitore. Come tale ci verrà mostrata l’attrice, la vincitrice della battaglia. Quel che rattrista è che il giornalista percepisce in Katya una gran desolazione e disperazione. Non era recitata, quella era vera! Non saprei chi è veramente il vincitore qui; il giornalista cosciente della bestia che c’era, o che c’è in lui? Oppure l’attrice giovane e viziata soddisfatta nel aver potere sugli uomini?... Esiste un vincitore per queste cose?? Bah, io qui abbandono aggiungendo le parole di Pierre vedendola camminare sul posto e avvisandola… Tu menti a te stessa…
Per finire mi rimangono due cose da dire:
La cosa di cui andrò alla ricerca dopo aver visto questo film: