Gualty 8½ / 10 29/12/2009 03:58:11 » Rispondi Molto dolce, molto amaro. Un musicista che non ha trovato ancora un posto nel mondo e ritorna a un ovile accogliente ma in rovina. Rimboccarsi le maniche, affrontare il passato, riunire una famiglia, distruggere quel che c'è da distruggere. confrontarsi col fratello maggiore, che si è "sacrificato" per il padre. Ottimi spunti per delineare più che una trama dei magnifici personaggi, più o meno impotenti in un succedersi di non-eventi.
Tranne l'unico grosso avvenimento, il suicidio in grande stile del troppo riflessivo " " " pazzo " " ". Che d'altra parte non fa procedere la storia, ma la priva di un suo ruolo importante, regalandoci in cambio lo scioccato affetto dell'amico, Musa inconsapevole del gesto finale.
Il regista riesce a spiazzare lo spettatore, strozzando alcune aspettative e sorprendendoci con le sue scelte
la scena in cui Mastandrea entra ubriaco fradicio nella casa del senatore per suonare Chopin e effettivamente suona Chopin, senza sollevare un putiferio come ci si aspetterebbe.
"no, non stavamo giocando, lo zio e papà si stavano picchiando. e se ve ne andate possiamo ricominciare"
la presunta omosessualità della sorella, pregiato fuoco fatuo.
Alcune scene sono stupende, spesso regalatoci dalla tenera goffaggine di Battiston, compagno perfetto per questo tetro Mastandrea.