Dom Cobb 6½ / 10 04/02/2019 19:44:56 » Rispondi Per liberarsi dal giogo di una banda di crudeli banditi, un villaggio di messicani decide dapprima di armarsi comprando delle armi, poi di arruolare un gruppo di pistoleri. A rispondere alla chiamata è un variegato gruppo di sette sbandati... Vista la grande popolarità che ebbero anche in occidente, era solo questione di tempo prima che i film di Akira Kurosawa venissero sottoposti a remake in salsa hollywoodiana; il primo e più famoso esempio di questo tipo di operazioni è il rifacimento de "I Sette Samurai", film che purtroppo non mi è piaciuto alla pari di altri lavori del regista. Ad occuparsi di dirigere il traffico è John Sturges, che già ho apprezzato per il suo più che accettabile "Sfida all'OK Corral" e che qui apporta il suo stile a metà fra epica e avventura scanzonata. Considerata la mia opinione dell'originale, non è una sorpresa il fatto che consideri questo remake decisamente più appetibile e godibile; ma nonostante tutto, da qui a definire questa rivisitazione un grande film ne passa di acqua sotto i ponti. Il film rappresenta senza dubbio un western d'annata, vivace e dal soddisfacente tasso d'intrattenimento, che dall'inizio alla fine mantiene un ritmo tutto sommato abbastanza veloce; le scene d'azione sono pulite e ben fatte, dove si fanno notare certe riprese mozzafiato,
Splendida la carrellata di Eli Wallach e compagni che cavalcano superando con un balzo recinti e muretti di roccia.
e si può contare su una sceneggiatura sobria e un megacast di quelli che al giorno d'oggi se li sognano: volti come Yul Brinner, Steve McQueen, Charles Bronson, James Coburn e Eli Wallach, solo per citarne alcuni. Infine, ma non meno importante, è l'apporto della colonna sonora di un Elmer Bernstein in stato di grazia. Eppure, manca qualcosa. Credo che il film soffra di almeno due difetti abbastanza grossi, il primo dei quali è da ricercare nel mancato approfondimento di parte dei membri del gruppo: se mettiamo da parte l'enorme carisma apportato dai grandi attori che li interpretano, molti di questi personaggi si mantengono su un livello alquanto superficiale. Alcuni sono più degli stereotipi che altro,
Il giovane impetuoso su tutti: la più grave mancanza della sceneggiatura è il modo in cui la sua identità di mezzo messicano bastardo viene completamente ignorata nel corso della storia, al punto che neanche si capisce che dovrebbe essere un bastardo, tanto per cominciare. Il fatto che sia interpretato da un europeo come Horst Bucholz non fa altro che confondere ulteriormente le cose, e se l'ho scoperto è solo grazie alle interviste nel dietro le quinte.
ma per altri si ha a malapena il tempo di assegnargli dei tratti caratteriali capaci di renderli poco più di macchiette: l'andamento della trama è troppo veloce per dedicargli sufficiente tempo per svilupparsi a dovere, e alla fine per alcuni di loro è anche impossibile dire perché decidano di ritornare al villaggio per il grande scontro finale. Gli unici ad avere un minimo di sviluppo sono Yul Brinner, McQueen e Charles Bronson, nel suo rapporto con i bambini del villaggio.
Il tizio che dorme male per motivi non meglio specificati (brutti sogni, sì, ma su che?), quello che pensa ci sia dell'oro o dei diamanti, o anche lo stesso James Coburn, il cui unico tratto caratteristico del suo personaggio è che lancia bene i coltelli. Inoltre, ancora devo capire perché Charles Bronson decide di accettare l'incarico all'inizio, visto che viene comunque pagato. Poco, ma viene pagato.
Inoltre, la posta in gioco nel corso della storia non sembra mai troppo alto, e questo perché il villain di Eli Wallach tutto è fuorché minaccioso: con i suoi sorrisi e infantili quanto inefficaci scatti di rabbia, è più una sorta di innocuo pagliaccio che non rappresenta mai un vero ostacolo, o quanto meno un ostacolo credibile; anche in luce di alcune decisioni davvero idiote.
Come mai decide di lasciar andare i sette insieme alle loro armi invece di ucciderli tutti subito durante l'imboscata notturna al villaggio? Insomma, dopo averli visti in azione dovrebbe sapere di che sono capaci.
Quando si arriva alla fine, mancano la suspense necessaria a rendere lo scontro memorabile e l'attaccamento necessario per rendere alcune delle morti emotivamente coinvolgenti. Tutto questo contribuisce a mantenere nei binari della normalità un film che, con una decina di minuti in più e una maggiore attenzione ai personaggi oltre che allo spettacolo, avrebbe potuto essere davvero grande come dicono tutti. Così com'è, è un più che decente film d'avventura, con sufficienti qualità tecniche e attoriali a renderlo godibile, allo stesso livello di altri film di genere simile realizzati all'epoca. In termini di qualità complessiva è solido, ma c'è anche di meglio.