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I MAGNIFICI SETTE regia di John Sturges

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Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73     8 / 10  27/10/2008 11:09:05Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Riuscire a realizzare un interessante remake di un capolavoro è spesso un’impresa destinata a fallire,situazione più volte verificatosi nel corso degli anni.Questo spiacevole evento non si verifica con “I magnifici sette”,rifacimento de “I sette samurai” di Akira Kurosawa.
La genialità di John Sturges risiede nel trasportare l’azione dal Giappone feudale al vecchio West,dove un coraggioso manipolo di pistoleri (i sette del titolo),deciderà di difendere un villaggio di contadini dalle vessazioni di una banda criminale.
E’ inevitabile che qualcosa si perda rispetto l’originale,ma questo è più da addebitarsi alla notevole durata del film di Kurosawa che quindi permise al regista nipponico di approfondire maggiormente situazioni e personaggi.Sturges evita inutili competizioni tralasciando di emulare quella potenza visiva che contraddistingueva l’operato di Kurosawa;il suo lavoro più umile ed “operaio” riesce comunque a rendere con efficacia l’essenza del film,rivisitando di fatto alla base l’illustre predecessore senza però snaturarlo al solo fine di renderlo più consono ai gusti occidentali.Questo fattore giovò alla pellicola,apprezzata dal grande pubblico che trovò nei personaggi di Sturges dei paladini molto umani,lontani dallo stereotipo dell’invincibile eroe di frontiera.Uomini consapevoli della loro condizione solitaria e priva di legami ed affetti,ma non per questo estranei a valori morali ineccepibili,disposti a mettere in gioco per prima cosa se stessi e ed il loro onore.
Grandioso il cast,anche se in realtà l’unico ad essere già una star di prima grandezza era Yul Brinner,mentre per gli altri (tra cui Steve McQueen,Charles Bronson,James Coburn,ecc) il grande successo giunse qualche tempo dopo.Celebrazione finale per la colonna sonora,tra le più famose e conosciute nella storia del cinema.
A “I magnifici sette” fecero eco tre sequel incapaci però di ripetere il successo sia di pubblico che di critica ottenuto dalla pellicola di Sturges.