Cagliostro 8 / 10 25/01/2008 22:49:18 » Rispondi Nel panorama cinematografico italiano, ultimamente piatto e sterile a livelli assai sconcertanti, è davvero una sorpresa e un piacere veder emergere un film, anche se di soli ventotto minuti, del livello di “Fratelli”. Questa pellicola, nata da un’idea originale di Giuseppe Milazzo Andreani e scritta da Guido Fiandra e da Andra Di Bari, che ne è anche regista, si dimostra fin dalle prime immagini un’opera solida e ben strutturata. “Fratelli” racconta la storia di una rapina in banca e di un gruppo eterogeneo di personaggi che si rendono protagonisti di tale gesto estremo. La sceneggiatura ricorre ad un uso frequente, ma mai pigro né fine a se stesso, di flashback che permettono di caratterizzare puntualmente e rapidamente ogni singolo personaggio. Rispondendo così intelligentemente a quell’imperativo di brevità, che è intrinseco alla natura stessa del cortometraggio, l’utilizzazione dei flashback garantisce un ritmo narrativo incalzante e straordinariamente compatto, che trascina lo spettatore nella vita privata di ciascun protagonista, invitandolo a scoprire le sue ragioni più intime. È sapiente l’occhio del regista che non esprime nessun giudizio morale sui personaggi, ma semplicemente racconta le loro microstorie individuali. “Fratelli” ha anche il pregio di unire una trama avvincente, asciutta e coinvolgente ad una vasta gamma di considerazioni umane e sociali quali il disagio giovanile, i legami familiari, il rapporto con il denaro, la carenza di lavoro, la difficoltà delle relazioni personali, la corruzione di una società che non ha più nessun punto di riferimento a cui aggrapparsi. “Fratelli” è il risultato di uno sforzo produttivo indipendente fatto da chi nel cinema ancora crede e vuole crederci. È una faro che brilla nelle tenebre che da tempo avvolgono la cinematografia italiana.