caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

SETTE SCIALLI DI SETA GIALLA regia di Sergio Pastore

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
KOMMANDOARDITI     6 / 10  11/07/2010 12:21:48Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ecco un altro di quei tanti titoli "numerologici" che andavano molto in voga nel ventennio '60/'70, di sicuro il periodo più fiorente e prolifico per la nostra cinematografia, durante il quale giustamente la "quantità" aveva ottenuto un significato rilevante ai fini del successo o meno della varie pellicole. Basti pensare ad esempi quali "i tre volti", "quattro mosche", "cinque bambole", "sei donne", "sette orchidee", "nove ospiti", etc. etc.
Ma entriamo nel dettaglio di questo film.
In un atelier di alta moda, alcune indossatrici iniziano a morire in maniera inspiegabile, dopo aver ricevuto in regalo, da mani ignote, degli strani cesti accompagnati da scialli (di seta gialla, appunto). Pianista cieco, ex di una delle defunte, inizia ad indagare, aiutato da una fotomodella e dal suo arguto ed ambiguo maggiordomo.
Filmato nella fredda ed austera città danese di Copenaghen, questo discreto giallo è l'opera più "reperibile" dello sfortunato Sergio Pastore, autore di una serie di film che soffrirono di una distribuzione limitatissima.
Inutile far notare quanto l'influenza del Darione nazionale contamini ogni passaggio di questo prodotto. Evidentissimi difatti i prestiti sia da L'UCCELLO DALLE PIUME DI CRISTALLO (l'individuazione di un luogo grazie al verso di un volatile percepito durante un colloquio telefonico ; i due finali rivelatori, uno di seguito all'altro) sia dal successivo IL GATTO A NOVE CODE (la conversazione ascoltata fortunosamente di sottecchi ; il non vedente che svolge le sue indagini privatamente ; il fotografo assassinato).
Una costante di tutti i thriller di matrice argentiana dei primi anni '70 era il fatto che, ad incaricarsi rischiosamente delle investigazioni, fosse un comune cittadino, una figura cioè totalmente avulsa da esperienze poliziesche, che però dava prova di esser molto più sveglia e concreta delle inconcludenti ed inaffidabili Forze dell'Ordine (categoria che all'epoca non godeva di moltissime simpatie...!). Immancabile era anche la tecnica di confondere le idee allo spettatore ricorrendo all'abuso di primi piani fuorvianti e disonesti zoom sugli sguardi torvi e sospettosi di alcuni degli interpreti (che il navigato cinefilo, oramai puntualmente, interpreta come sinonimo d'innocenza al 100% !!!)
Nel cast, oltre alla bella Giovanna Lenzi (compagna del regista ed attrice in quasi tutti i suoi film) e ai due aficionados del genere Sylva Koscina e Giacomo Rossi Stuart, spicca su tutti la presenza di Anthony Steffen (attore di richiamo dello spaghetti-western), qui davvero in un raro stato di grazia. A differenza di altri suoi ruoli "meno sentiti", la sua immedesimazione nel personaggio del compositore cieco si conferma convincente, accurata e praticamente perfetta.
Unico ma grossissimo punto a sfavore della pellicola è l'improbabile quanto lambiccata tecnica con cui il killer compie i suoi omicidi (SPOILER 1).
A tratti allucinato, con bei colori e musiche gradevoli (di Manuel De Sica), SETTE SCIALLI vanta inoltre due memorabili sequenze realizzate magnificamente. La prima è la scena girata all'interno della discarica vetraria, carica di suspense e sorretta dal magico pathos esternato dal coinvolgimento del protagonista. La seconda è quella dell'assassinio sotto la doccia di Giovanna Lenzi, affettata a colpi di rasoio dal maniaco : al contempo omaggio ad Hitchcock e scena più gore mai apparsa sino ad allora in un'opera italiana (crudelissima nel suo rinunciare al sottofondo musicale per dare risalto al sibilo della lama che affonda nelle carni della moritura !!!)
Chiusura piuttosto kitsch (SPOILER 2) ma per Pastore sufficienza piena.


Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER
76eric  11/07/2010 12:33:22Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Ciao Nico. Ho riscontrato anche io che Pastore ha fatto altri 5 o 6 film ma dicono che questo sia proprio il più famoso. Ora gli altri film non li conosco ma se lo standard è questo non è affatto male. Anzi.
KOMMANDOARDITI  11/07/2010 12:47:40Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Anni fa mi capitò di vedere in una tv privata locale il suo IO MONACA...PER TRE CAROGNE E SETTE PECCATRICI e lo ricordo vagamente come una specie di western avventuroso molto violento.
Mi pare che Giovanna Lenzi fosse presente anche in quel film.
Non gli ho messo più di 6 poichè le intuizioni di Argento erano troppo ingombranti nella sceneggiatura. Fosse stato più originale come ad esempio il Fulci di UNA LUCERTOLA CON LA PELLE DI DONNA gli avrei sicuramente alzato il voto.
Comunque la scena sotto la doccia è quanto di più spinto si era visto su schermo fino al '72 !!!
76eric  11/07/2010 13:03:34Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
I titoli li recupererò. Vedremo.
Concordo con te su tutto, certo che non sapevo della scena della doccia però è spinta..., minch*a se è spinta. Hola Nico.