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ASSASSINIO SU COMMISSIONE regia di Bob Clark

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elio91     7 / 10  08/10/2012 11:15:04Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
(Supposta) realtà e mirabile finzione sono intrecciate con maestria in questo ennesimo lavoro sulla Londra vittoriana che fa da sfondo agli omicidi di Jack lo squartatore; in realtà il protagonista è Sherlock Holmes: in molti non hanno resistito al richiamo letterario dell'immortale personaggio di Conan Doyle, specie pensando che all'epoca dei veri fatti di Whitechapel, Holmes nella finzione letteraria era vivo e vegeto. A loro modo, sia Jack che Sherlock sono miti dell'Inghilterra. Il primo talmente misterioso, animalesco e implacabile da essere diventato col tempo quasi una finzione letteraria o da cinematografo; il secondo cosi radicato nello stile di vita british che alcuni potrebbero (e sono addirittura convinti) sia davvero esistito. Ciò detto, il film è interessante ma per chi conosce alcune teorie sui delitti di Whitechapel non entusiasmerà più di tanto.
Perché "Murder by decree" riprende la teoria tanto controversa quanto affascinante del complotto reale, elaborata da Stephen Knight nel libro "The final solution". In pratica più che un assassino che uccide per puro piacere di farlo, Jack lo squartatore è stato scatenato in maniera lucida e razionale sulle prostitute del quartiere in seguito a fatti che potevano mettere in pericolo la monarchia stessa con vari scandali.
Non starò qui a dire che la teoria è vera, ma certamente è affascinante. L'aver scelto di rendere protagonista Holmes con Watson (grande prova di Plummer e Mason) allontana molto la pellicola dalle pretese di verità che comunque credo non abbia mai avuto; allo stesso tempo mi è sembrata una soluzione, l'ennesima, troppo scontata di mettere il più grande detective della storia sulle tracce del primo serial killer dei nostri tempi. L'idea è ottima ma purtroppo non è sviscerata a dovere (si passi il termine...): Holmes è un protagonista come tanti, Watson il solito malizioso. Non c'è molto interesse in questo, né mitologia holmesiana a parte un paio di riferimenti a (mi pare) Lestrade; però c'è un interessante risvolto umano della vicenda, quello della pietà verso le donne massacrate non solo dal killer ma dalla società del tempo: internate, svendute, maltrattate.
E poi l'atmosfera è grandiosa con la nebbia di una Londra spettrale e le scene che, pur non scadendo nella ferocia che avrei voluto, inquietano comunque.
Il culmine in questo senso si raggiunge con l'omicidio di Mary Kelly, e c'è da dire che il regista fa molti sconti perché lì si trattò di un vero e proprio macello con la vittima squartata nel senso letterale del termine.

Murder by Decree non sarà l'unica opera ad ispirarsi al libro di Knight, a testimonianza che la pista del complotto massonico e reale, per quanto controversa ancora oggi, di certo resta valida e comunque piena di fascino: sia la serie tv con Caine che From Hell dei fratelli Hughes riprende questa ipotesi.
Ma ad aver intrecciato davvero le fila del Male per raccontare non solo gli avvenimenti di Whitechapel ma di tutta Londra (e forse tutto il mondo...) è il signor Alan Moore con la graphic novel From Hell che ha poco da spartire con l'omonimo film: ricerche accurate e minuziose, finzione letteraria che si affianca a reali accadimenti ma con molta più verosimiglianza e dettagli. Un capolavoro di fronte al quale il resto impallidisce, nell'ambito "fiction".
D'altronde ormai con Jack si parlerà sempre di ipotesi; atteggiamento che alla lunga si applicherà alla storia tout court, ma forse lo abbiamo sempre fatto.