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INSIDE - A L'INTERIEUR regia di Alexandre Bustillo, Julien Maury

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Yosseph     7 / 10  24/06/2010 16:45:38Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Nel giro di pochi anni sono usciti in Francia una serie di film definiti splatter, horror, torture porn: Alta Tensione (2003), Calvaire (2004), À l'intérieur (2007), Frontiers (2007). Parte della critica cinematografia ha salutato una nuova alba del cinema horror francese (tanto da parlare di novelle vague dell'horror), altri invece li hanno definiti come pura pornografia dove la sfida è andare sempre oltre il confine del mostrabile.

Notte del 24 dicembre. Francia, Parigi. Mentre bruciano di rivolta le banlieue e la maggior parte delle famiglie si prepara a mettersi a tavola per la cena di natale, Sarah preferisce stare da sola, chiudersi in casa e non pensare a quello che succede fuori. È incinta di nove mesi, ha consegnato le chiavi di casa ad un suo amico che domattina la porterà in ospedale per il parto; la sua felicità è oscurata dalla morte del marito avvenuta quattro mesi prima in un terribile incidente stradale. La sua solitaria notte di vigilia è interrotta da una sconosciuta che bussa alla sua porta […].
Disturbante come pochi, À l'intérieur è un crescendo di disumana crudeltà, di orrore estremo, di disarmante forza visiva.
Bustillo e Maury non perdono tempo e vanno subito al sodo; il passo tra il drammatico inizio e il successivo (continuo) bagno di sangue è relativamente breve: dopo circa mezz'ora, il film abbandona la razionalità e si tuffa nella logica degli incubi. L'azione si svolge dentro la casa della vittima, interpretata da una sensazionale Alysson Paradis; della psicopatica antagonista non si sa nemmeno il nome, ma allo spettatore importa poco di fronte a cotanta efferatezza.
Ed è proprio il fatto che il sangue scorre a fiumi, ma anche i non pochi eccessi che rasentano il ridicolo, a confermare l'impressione che À l'intérieur sia poco più di un giocattolone splatter solo fine a se stesso.
Ottime le atmosfere, efficacemente angoscianti e raffinatamente minimaliste, ottima la fotografia, scurissima, "fredda" all'esterno e "calda" all'interno, con tinte autunnali e desaturate per esaltare il sangue, ottima la colonna sonora, costituita quasi solo da effetti disturbanti a bassa frequenza, ottimo il montaggio, discreta la suspense. Male, invece, la sceneggiatura, inconsistente e probabilmente scritta su un fazzoletto di carta, chiaramente piena di falle e assurdità logiche […]. "Per fortuna i registi conoscono il loro punto debole e ci risparmiano le spiegazioni prolisse". (L.P.)

Consigliato solo agli amanti del genere d'essai avventuroso (con lo stomaco forte).