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INSIDE - A L'INTERIEUR regia di Alexandre Bustillo, Julien Maury

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ilSimo81     7½ / 10  29/03/2011 15:49:26Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sarah è una ragazza incinta, sopravvissuta ad un incidente d'auto in cui ha perso il marito. La depressione è un'ombra pesante, che la opprime per tutti i mesi che la separano dal giorno di Natale, in cui verrà alla luce il figlio che porta in grembo. Restia ad accettare la compagnia altrui, decide di passare da sola persino la notte della vigilia di Natale. Una notte però tutt'altro che tranquilla: Sarah viene perseguitata in casa propria da una sconosciuta, "La femme", che si rivela essere una violenta psicopatica.

"A l'interieur", ovvero "dentro". I punti cruciali della storia rimandano a questo "dentro", alla presunta sicurezza offerta da certe protezioni. I due "luoghi" intorno a cui giostra tutto il film sono la casa di Sarah, tana della sua intimità, ed il suo ventre rigonfio, culla di una nuova vita. La storia narrata mira a destabilizzare queste promesse di sicurezza: entrambe queste protezioni possono rivelarsi efficaci solo fino ad un certo punto. Audace e meritevole quindi l'intento dei registi di lavorare su questi ambiti, soprattutto su quello della maternità, così tremendamente delicato.

Al di là di queste osservazioni, si notano una sceneggiatura molto semplice e una trama non particolarmente geniale: caratteristica comune a questi film estremi, che non si propongono tanto lo scopo di procurare le emozioni di una trama innovativa, bensì di urtare la sensibilità dello spettatore proponendo scene cruente (discorso a parte per "Martyrs", che unisce lo stordimento visivo ad una trama veramente unica).
Scopo che viene ampiamente raggiunto: in pochi altri film si arriva a versare tutto questo sangue.
"A l'interieur" è un buon film, che forse poteva anche essere migliore, ma che decisamente resta impresso. Gli vanno riconosciuti alcuni meriti: non si assiste ad interminabili torture fini a sé stesse; luci basse, silenzi prolungati e ritmo rallentato alimentano la tensione a livello psicologico; i personaggi sono imprevedibili. Fanno da contrappeso alcuni limiti: gli intenti di "La femme" risultano facilmente intuibili; in alcuni tratti sarebbe stata più apprezzabile un'azione più immediata e più visibile; alcuni comportamenti dei personaggi suscitano perplessità tali da smorzare la tensione della visione.
Da apprezzare le due protagoniste, soprattutto Béatrice Dalle, che con le sue espressioni e con quel lungo abito nero si muove nelle scene come un'elegante e folle personificazione della morte.