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GOMORRA regia di Matteo Garrone

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K.S.T.D.E.D.     8 / 10  17/05/2008 15:45:27 » Rispondi
Cinque storie diverse per fotografare da altrettanto diverse prospettive quella che è la miseria, sia essa in termini economici piuttosto che in termini di vie di fuga, di una porzione a se stante della nostra penisola. Un microcosmo chiuso in cui si cresce con un'idea completamente distorta della vita, ma comunque l'unica. Un microcosmo in cui se vuoi diventare un uomo devi farti sparare(seppur con una protezione) nel petto; un microcosmo in cui "o sei con noi o sei contro di noi". Visione distorta che si insinua nei ragazzini fino a radicarsi in maniera definitiva in quegli uomini che poi diventano. Un microcosmo in cui la vita ha valore solo come potenziale cadavere che serva da monito ai propri rivali.
Garrone è abilissimo ad alternare riprese che stanno addosso ai personaggi, quasi ad inquadrare l'assenza di spazi per respirare aria diversa, appartenente ad altri mondi, a riprese che, al contrario, inquadrano il territorio nella sua interezza rendendo ancor più visibile la chiusura del microcosmo stesso - merita una citazione a parte la sequenza in cui Garrone riprende dall'alto Don Ciro schiacciato dal peso della paura e del senso di colpa che cammina tra i cadaveri e il sangue di coloro che è stato in parte costretto a tradire. Sequenza quanto mai emblematica.
Ottima anche la colonna sonora che non sceglie brani d'effetto, bensì brani "reali", facenti parte di quella realtà. Brani che si mischiano alle urla di sottofondo, alle voci di Scampìa, onnipresenti.

Toni Servillo è immenso, in particolar modo quando, come in questo caso, si trova a recitare la parte di personaggi a lui conterranei.

Un film che altro non è se non il tipico pugno nello stomaco. Si respira miseria, ignoranza e desolazione fino a soffocare.

Va visto.