Pasionaria 9 / 10 20/05/2008 00:17:55 » Rispondi Non ho mai commentato un film subito dopo la visione, penso che Gomorra sia una eccezione e debba essere valutato a caldo senza metabolizzarlo. Garrone è bravo a dare una propria impronta al libro di Saviano, riuscendo tuttavia a coglierne l’anima e ad estrapolarne cinque degli episodi più significativi, che racconta con stile articolato come quello del libro. Il regista elimina lo sciorinare di dati, di cifre e di numeri presenti nel romanzo-inchiesta di Saviano e punta tutto sulle emozioni, mostrandoci una realtà che ha risvolti sconvolgenti, un’umanità che pare appena uscita da un girone dantesco, dove l’appartenenza ad un clan determina la vita o la morte, entrambi completamente prive di valore e di significato. I numerosi primi piani su visi densi di autenticità, ne mettono a nudo i sentimenti con un realismo impressionante, alimentato dagli ambienti lividi di squallidi palazzoni o di magazzini sotterranei, che la fotografia riesce a rendere più lugubri. Su tutto domina violenza e controllo capillare e il fine supremo, inviolabile, è il denaro, la linfa stessa del sistema di cui si nutrono tutti( non solo in Campania) e che cancella con sorprendente naturalezza il confine tra lecito ed illecito. Il film potrebbe apparire più spietato dell’opera da cui è tratto, perché non lascia speranza, ti prende alla gola, lo segui in apnea fino alla fine.In realtà anche attraverso le immagini di Garrone ritorna quell'eco del “ IO SO e ne ho le prove”: allontanare l’indifferenza e il silenzio può essere un inizio di speranza.
maremare 20/05/2008 13:04:12 » Rispondi ottimo commento Rita, come sempre del resto